CATANZARO Al fondo di una giornata di passione come poche nella storia pur travagliata del Pd calabrese, Nicola Irto riceve il sostegno praticamente unanime del suo partito, dai massimi vertici nazionali ad altri importanti esponenti della variegata e sempre rissosa galassia democrat. L’annuncio del consigliere regionale di ritirare la candidatura alla presidenza della Regione perché il campo dei dem è inquinato da troppi “feudi” smuove e agita il sonnacchioso e rissoso campo del Pd inducendo tutti i democrat a una levata di scudi in favore di Irto che ha l’imprimatur e il sigillo del leader nazionale del Nazareno Enrico Letta. È Letta in persona infatti a “blindare” Irto: «Piena fiducia» in Nicola, ha dichiarato oggi esplicitamente Letta che ha fatto schioccare la frusta richiamando all’ordine e sconfessando quanti in questi mesi hanno lavorato per logorare il candidato governatore.
Secondo molti osservatori politici a fare da bersaglio asili strali di Letta è stato soprattutto il vicesegretario dem Giuseppe Provenzano, che ha respinto l’accusa di essersi messo di traverso alla scelta di Irto senza però riuscire ad allentare la pressione di tanti altri big del Pd, che hanno continuato a tenere sulla graticola Provenzano. In ogni caso, il bilancio di fine giornata consegna il dato di un Letta che sembra avere decisamente ripreso in mano il dossier Calabria annunciando l’arrivo del responsabile nazionale enti locali del Pd, l’ex ministro Francesco Boccia, che giovedì scenderà nella regione per chiudere la falla aperta dall’annuncio choc di Irto, spegnere l’ero “fuoco amico” e mettere mano a un percorso che affronti e risolva le seguenti questioni: se fare l’alleanza con il Movimento 5 Stelle, e se suggellarla con le primarie o con un ticket presidente-vicepresidente, tenendo ferma la premessa fatta da Letta, cioè la riconferma della fiducia a Irto. (a.cant.)
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