AOSTA Con l’intervento dell’avvocato Guido Costabile, legale di Nicola Prettico, è ripreso in tribunale a Torino il processo d’appello per l’operazione “Geenna” sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Il legale ha cercato di smontare l’impianto accusatorio, facendo un intervento sull’aspetto giuridico del processo, portando in aula numerose sentenze, tra cui quella di Cassazione su “Mafia Capitale”.
Oltre a Prettico sono a giudizio anche il ristoratore Antonio Raso, Alessandro Giachino, l’ex consigliere regionale Marco Sorbara e l’ex consigliera comunale di Saint-Pierre, Monica Carcea. In primo grado, con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso erano stati condannati a 13 anni Antonio Raso, 11 anni Nicola Prettico e Alessandro Giachino.
Per concorso esterno erano stati condannati a 10 anni Marco Sorbara e Monica Carcea. Nella scorsa udienza, il procuratore generale aveva chiesto la conferma delle condanne di primo grado per tutti, tranne che per Raso, per cui aveva chiesto un aumento di pena di sei mesi.
L’udienza è proseguita con le arringhe della difesa di Antonio Raso, considerato il “perno” della locale di ‘ndrangheta aostana. Anche i suoi legali, Ascanio Donadio e Pasquale Siciliano, hanno cercato di smontare le accuse, e hanno sottolineato come durante il processo si sia respirato un clima di «pregiudizio nei confronti della comunità calabrese».
Il collegio ha poi aggiornato il processo al 21 giugno quando prenderanno la parola gli avvocati degli altri imputati.
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