COSENZA Novanta milioni di euro destinati al restauro e al recupero degli immobili pubblici e finalizzati a trasformare il centro storico di Cosenza in un “hub” culturale. Questa la mission del Contratto Istituzionale di Sviluppo “Cosenza–Centro Storico”, macroprogetto firmato a settembre 2020 e legato alle risorse del Programma Operativo Cultura e Turismo 2014-2020. La sottoscrizione del documento è avvenuta a seguito del Tavolo Istituzionale Permanente convocato e presieduto dall’allora sottosegretario del Mibact Anna Laura Orrico che al Corriere della Calabria snocciola i dettagli di un progetto ancora work in progress: «è in atto la procedura amministrativa che consiste nella firma dei disciplinari: si tratta di una serie di accordi tra il Mibact e i singoli enti locali rispetto alle caratteristiche dei singoli progetti approvati. Dopo la firma, si procederà alla progettazione esecutiva che anticipa le gare d’appalto». «I lavori – aggiunge Orrico – dovrebbero avere inizio nel 2022».
L’iter, dunque, procede ma la solita lentezza della macchina burocratica frena il progetto. Tutto mentre alcuni quartieri che insistono nella parte storica della città dei bruzi sono minacciati da crolli. Gli ultimi episodi in ordine di tempo riguardano il rione Santa Lucia, isolato a causa del crollo del solaio di un immobile fortunatamente disabitato e abbandonato. Ieri mattina, invece, sul centralissimo Corso Telesio, sono precipitati da un palazzo un pezzo di cornicione, una grondaia ed un’antenna. Fortunatamente senza conseguenze. E’ chiaro ed evidente la necessità di interventi immediati e risolutivi non solo per gli immobili di proprietà comunale ma anche per quelli privati. «Da qualche parte bisogna pur partire – sostiene Orrico – con i fondi messi a disposizione sarà possibile riqualificare e rivalorizzare alcuni edifici del centro storico e in aggiunta vanno considerati i 12 milioni di euro previsti per migliorare altri servizi: il ripristino della rete idrica, gli interventi di decoro urbano e la mobilità sostenibile per rendere accessibili gli immobili oggetto di intervento». (CONSULTA L’ELENCO DEGLI INTERVENTI)
«Per quanto riguarda i privati – continua Orrico – alla Regione Calabria è stato anche chiesto di verificare l’opportunità di stanziare fondi per la riqualificazione degli immobili privati che ad oggi, secondo quanto precisato dall’Autorità di Gestone del Piano e condiviso in occasione del terzo Comitato di Sorveglianza, non sono ritenute spese ammissibili a valere sui 90 milioni. Nel processo sono stati coinvolti anche altri ministeri come il Ministero dello Sport in modo da valutare eventuali interventi su alcune strutture sportive pubbliche presenti nel centro storico, considerando il valore sociale che lo sport produce in una comunità in termini di inclusione e superamento del disagio sociale». «Ogni ente deve fare la sua parte – aggiunge – il ministero della Cultura non può, da solo, risolvere tutti i problemi del centro storico di Cosenza».
Il Contratto Istituzionale di Sviluppo “Cosenza–Centro Storico” dovrebbe favorire la nascita di spazi destinati ad attività culturali, primo passo verso la (ri)costruzione di un’identità definita. Un passaggio, quasi obbligatorio, per rilanciare il cuore di una città smart, ecosostenibile e accessibile a tutti. Proprio sul tema della viabilità, occorre fare una riflessione: l’incuria e i mancati interventi hanno reso poco raggiungibile “Cosenza Vecchia”, come amano definirla gli abitanti che vivono nella parte storica della città. Frane, smottamenti impediscono ed hanno impedito l’accesso ad alcune arterie principali. «Nessun intervento di politica culturale avrà successo se non sarà affiancato da un altrettanto forte intervento sociale e infrastrutturale», continua Anna Laura Orrico. «Partendo da questo assunto, è opportuno creare condivisione con la comunità locale, renderla parte attiva di questo percorso deve essere la principale mission al fine di evitare che questo ennesimo tentativo produca altra emarginazione e senso di alienazione nei cittadini».
Sono quattro i presidi scolastici individuati all’interno di immobili di proprietà pubblica, tutti ubicati in zone del centro storico che necessitano di un recupero strutturale che ne consenta la messa in sicurezza e l’accessibilità. Questo l’incipit del documento che contiene la vision del progetto. «Investire sul rafforzamento delle strutture scolastiche, aiuterà a migliorare l’offerta formativa – afferma Orrico – e a creare nuovi spazi per i giovani che vivono nel centro storico e che attualmente non dispongono di strutture adatte». Altro perno su cui far ruotare la riqualificazione del centro storico è il «recupero e la creazione di aree verdi pubbliche» e «l’intervento sul patrimonio culturale partendo dalla Biblioteca nazionale e da quella Civica, senza tralasciare il patrimonio archeologico e artistico che fa da cornice esaltando l’immensa ricchezza intellettuale».
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