CATANZARO «Nonostante alcune aziende hanno preteso che la corsa delle 8 ricadesse in fascia protetta (verso cui ricorreremo in Commissione di Garanzia) è riuscito lo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale in Calabria come in tutto il Paese – si legge in una nota – che è stato proclamato per riprendere il confronto sul Contratto collettivo di lavoro degli autoferrotranvieri scaduto già da oltre tre anni e al momento sospeso per responsabilità delle Associazioni dei datori di lavoro pubbliche e private, Asstra, Agens e Anav. L’adesione è fra il 90 e il 100% in quasi tutte le aziende, soppressi i treni di Ferrovie della Calabria. E’ il terzo sciopero in 8 mesi che siamo stati costretti a proclamare».
«Nel 2021 altre risorse, oltre quelle già stanziate nel corso del 2020 a causa della pandemia, sono destinate per il settore del trasporto pubblico locale. Anche per questo – prosegue la nota – è incomprensibile ed inaccettabile l’atteggiamento delle Associazioni datoriali. Del resto, soprattutto in Calabria molte aziende non hanno anticipato la cassa integrazione e hanno evitato di pagare ai lavoratori la differenza salariale. Questa crisi non possono pagarla i lavoratori. Il Contratto nazionale di lavoro va immediatamente sottoscritto per adeguare i salari, dare il giusto inquadramento alle nuove mansioni, consentire una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, regolamentare lo smart working, aumentare la sicurezza e contenere il rischio aggressioni al personale front line. Il Contratto di Lavoro non può essere ostaggio di Asstra, Agens e Anav».
«Oltre il mancato rinnovo del Contratto nazionale di lavoro chiediamo una vera riorganizzazione del settore per rispondere ad una nuova forma di domanda di mobilità ed offrire un servizio di trasporto pubblico organizzato ed efficiente. Tale processo dovrà determinare una riorganizzazione del sistema, favorendo aggregazioni e fusioni di impresa per una razionalizzazione e modernizzazione del Trasporto pubblico locale calabrese. La Calabria nel settore del trasporto pubblico locale ha bisogno di una vera svolta che punti a servizi efficienti e ad una reale modernizzazione che la Giunta regionale non è stata in grado di programmare».
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