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Reggio Calabria, «negati i ricoveri ai malati psichiatrici»

A denunciarlo sono i familiari di 150 pazienti a cui non viene garantito il diritto di essere assistiti nelle degenze della propria provincia

Pubblicato il: 03/06/2021 – 13:19
Reggio Calabria, «negati i ricoveri ai malati psichiatrici»

Riceviamo e pubblichiamo la lettera indirizzata al Prefetto di Reggio Calabria e al vescovo dell’Arcidiocesi di Bova e Reggio Calabria da parte di una rappresentanza delle famiglie di 150 pazienti psichiatrici della provincia di Reggio Calabria. Una missiva volta a denunciare il blocco di ricoveri nelle strutture psichiatriche nella provincia reggina. I Malati, infatti, non vengono assistiti nelle degenze della loro provincia di residenza ma vengono «dirottati» in diverse strutture su tutta la regione, provocando notevoli disagi a persone già fragili per la patologia che li colpisce.

«Da tempo ormai assistiamo ad un tragico e preoccupante scaricabarile tra Asp di Reggio Calabria, Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria e Strutture Commissariali – si legge nella missiva – che non riescono ad articolare provvedimenti coerenti e risolutivi, lasciando in un vergognoso limbo i pazienti psichiatrici. Innanzitutto si richiamano le istituzioni e gli amministratori della pubblica sanità ad adempiere a quello che, in qualunque paese civile, è un diritto imprescindibile che non può essere messo in discussione. Quello all’assistenza psichiatrica è un diritto irrinunciabile, ma nella nostra realtà, nella Provincia di Reggio Calabria tale diritto vilmente negato dal blocco dei ricoveri che affligge i pazienti ed i familiari da ben sei anni!. Le residenze psichiatriche esistenti sono state così sigillate dall’Asp di Reggio Calabria, con la conseguenza che i nuovi utenti vengono “deportati” presso altre province o regioni, lontani dai loro affetti e con conseguente aggravio dei costi per la già martoriata Asp di Reggio Calabria. Ed ora, con il perdurare della crisi, nell’assenza di provvedimenti, la paura delle famiglie dei pazienti ricoverati assume dimensioni sempre più preoccupanti; infatti, il mancato pagamento alle cooperative sociali che devono assicurare ai ricoverati il servizio di riabilitazione e di assistenza, non è solo un problema di giusti e sacrosanti stipendi che non possono essere pagati agli operatori, ma è una questione che, dopo sei mesi di ritardo, rischia di riflettersi negativamente su tutto il sistema, pazienti compresi. Dimenticarsi dei propri pazienti, non consentire i ricoveri, non pagare le rette giornaliere per i degenti che l’Asp ha ricoverato presso le strutture, appare di estrema gravità e, ad avviso di noi familiari, quanto meno lambisce, se non oltrepassa, il filo che segna l’omissione e l’abbandono di incapace. Ancora adesso come in passato, nell’Asp di Reggio Calabria, al paziente psichiatrico viene tolta la dignità, e l’onere della loro sussistenza viene ribaltato sulle cooperative che prestano il servizio in condizioni già difficili, con la pubblica amministrazione che ha previsto standard di personale del tutto insufficienti, ora costrette al ruolo di anticipatori di cassa a causa di una pubblica amministrazione che si dimentica di questo importantissimo settore. La psichiatria è posta così, nella nostra realtà, come ultima ruota del carro nella sanità pubblica, con i diritti di utenti e familiari calpestati impunemente. Ma le famiglie non ci stanno e se la situazione non dovesse trovare una definitiva soluzione, attraverso l’accreditamento immediato delle strutture, lo sblocco dei ricoveri, il riconoscimento delle giuste spettanze e degli standard operativi, sono pronte ad intraprendere azioni a tutela della dignità di soggetti oltremodo discriminati, approfittando dell’incapacità a tutelare i loro diritti. La presente viene inoltrata anche alla stampa, a S.e. il Prefetto di Reggio Calabria e al Vescovo dell’Arcidiocesi di Bova e Reggio Calabria, ai quali viene ufficialmente richiesta audizione, affinché prendano cognizione di una crisi che immiserisce la dignità dei ricoverati, il cui perdurare oltre non può più essere tollerato e agli stessi vengono sollecitati interventi di sensibilizzazione alle amministrazioni inadempienti».

Le firme dei familiari dei ricoverati presso le residenze psichiatriche della provincia di Reggio Calabria

  1. Marino Salvatore
  2. Colao Francesca
  3. Grenci Francesca
  4. Barillà Adriana (tutrice)
  5. Delapa Fortunata
  6. Errigo Antonia
  7. Labrini Giovanni
  8. Bevilacqua Cosimo
  9. Canzoniere Emilia
  10. Luppino Rosario
  11. Iaria Filippo
  12. Macheda Lorenzo
  13. Lucisano Carmen
  14. Paviglianiti Emilia
  15. Attinà Aldo
  16. Pirrotta Maria
  17. Scopelliti Concetta
  18. Giannaccheri Anna
  19. Pino Pietro
  20. Caruso Ettore
  21. Grenci Caterina
  22. Sapone Maria
  23. Sapone Nicola
  24. Selvaggi Giorgio
  25. Selvaggi Marina
  26. Selvaggi Vincenzo
  27. Guerra Daniela
  28. Di Mauro Giulia
  29. Pollifrone Patrizia
  30. Pollifrone Caterina
  31. Pollifrone Rossana
  32. De Stefano Angela
  33. Vilasi Giovanna
  34. Vilasi Paolo
  35. Giordano Giuseppa
  36. Vilasi Bruna
  37. Nicoletti Rosanna
  38. Riggio Mariangela
  39. Cuscunà Daniela
  40. Fedele Petronilla
  41. Richichi Rocco
  42. Vita Antonella
  43. Ielo Domenico
  44. Vita Mariapia
  45. Vilardi Isabella
  46. Vita Alba
  47. Caobone Giuseppina
  48. Versaci Ippolita
  49. Avv. Denise Albano (amm. di sostegno)
  50. Luana Ferrara
  51. Rosetta Autellitano
  52. Valente Claudia
  53. Modafferi Clara
  54. Branca Deborah (amm. di sostegno)
  55. Bavaro Imacolata (amm. di sostegno)
  56. Nicolò Margherita
  57. Amedeo Marianna
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