ROMA Il Ministero dell’Interno presenta il report riferito all’anno 2020 sugli Enti sciolti e commissariati. Una sezione è specificamente riservata alle Asp di Reggio Calabria e Catanzaro, uniche sciolte in Italia.
L’azienda sanitaria reggina è stata sciolta nel 2019 con un provvedimento della durata di 18 mesi (poi prorogato di altri sei su richiesta del prefetto Massimo Mariani). «Non appena insediatasi – si legge nella relazione – la commissione straordinaria ha dovuto affrontare una situazione di complessa crisi sia sul piano funzionale ed organizzativo sia su quello economico finanziario, caratterizzata da un elevatissimo indebitamento e da un contenzioso a tal punto elevato da essere di difficile gestione».
L’organo commissariale, tra le varie, si è preoccupato di dare avvio alle procedure di reclutamento di altro personale «nell’ottica di garantire il rispetto di principi di legalità» e di ricognizione del consistente patrimonio immobiliare.
Essenziale è stato poi il monitoraggio avviato dalla commissione straordinaria su gare e appalti «approvando un regolamento per i beni ed i servizi (finalizzato a rendere uniformi le procedure di aggiudicazione) e diramando specifiche linee guida per gli uffici e scongiurare, nel contempo, il continuo ricorso all’istituto della proroga». Nei tre principali presidi ospedalieri (Locri, Polistena e Melito Porto Salvo sono inoltre stati avviati interventi per la dotazione tecnologica).
Il problema più grave, come noto, è quello relativo ai bilanci, non approvati dallo scorso 2013. Una situazione che «ha reso necessaria l’effettuazione di una puntuale ricognizione della situazione debitoria dell’azienda e, proprio in questo ambito, la commissione ha segnalato di aver già recuperato importanti risorse economiche e che sono in itinere altri provvedimenti per ulteriori recuperi».
Simile la situazione nell’azienda sanitaria del capoluogo dov’è stata costituito un “ufficio antimafia” posto alle dirette dipendenze della direzione generale.
«La commissione – riporta la relazione – ha avviato una incisiva azione di riorganizzazione della struttura dirigenziale provvedendo, tra l’altro, alla nomina di un nuovo direttore sanitario, di un nuovo direttore amministrativo ed al rinnovo di tutti i capi dipartimento». A ciò si somma l’assunzione di 89 operatori sanitari che si aggiungono al personale precedentemente assunto, utilizzando i fondi per l’emergenza sanitaria da Covid-19, pari ad ulteriori 159 unità.
Per l’ufficio interessato dalle indagini giudiziarie di aprile 2020, l’Uoc (Unità operativa complessa) è stata disposta una nuova organizzazione. Mentre per rendere più efficiente la fase programmatica degli acquisti di beni e servizi «ed evitare il frequente ricorso alla proroga dei contratti in essere (definita una “prassi ordinaria e tacita”) e, quindi, velocizzare il pagamento delle relative fatture, ha posto in essere misure organizzative negli uffici preposti, ricorrendo al Me.Pa. per tutte le gare sotto soglia comunitaria e provvedendo ad avviare, con la Consip e con la centrale di committenza regionale, apposite convenzioni per le gare di acquisto di beni e servizi di importo superiore».
Intensa l’attività volta a ridurre il carico di contezioso, il cui valore è pari a circa 300 milioni di euro. L’organo commissariale ha infatti avviato una riorganizzazione della spesa e implementando la sinergia tra i diversi uffici. Anche in questo caso, benché siano stati conseguiti buoni risultati, il prefetto ha chiesto una proroga del commissariamento accordata in sei mesi.
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