CATANZARO La centralità delle immagini per ricostruire il processo dell’identità nazionale, la microstoria che parte dal Sud per abbracciare l’intero Paese, la valorizzazione del patrimonio pubblico custodito in Calabria per favorirne la piena condivisione dei cittadini. La due giorni di dibattito su “Arte e politica in Italia meridionale”, ospitata dal Marca e trasmessa in diretta streaming sul portale www.andreacefaly.it, ha offerto l’occasione di ripercorrere la cronologia degli eventi risorgimentali attraverso l’analisi di alcune delle opere artistiche più significative legate al periodo.
A farsi promotore dell’iniziativa è stata la Fondazione Andrea Cefaly, nell’ambito dei progetti finanziati con Fondi Pac 2014-2020 della Regione Calabria, in collaborazione con l’Università degli studi della Calabria, l’Università Roma Tre e l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. La complessa stagione compresa tra i moti carbonari e la celebrazione del primo cinquantenario dell’Unità d’Italia (1820-1991) è stata al centro del programma curato da Giovanna Capitelli, Leonardo Passarelli e Maria Saveria Ruga. Ad introdurre i lavori sono stati Concetta Cefaly e Alessandro Russo, presidente e vicepresidente della Fondazione Andrea Cefaly, che hanno evidenziato l’impegno profuso nella tutela e nella catalogazione dell’opera del maestro cortalese, all’interno del quale rientra anche l’ambizioso obiettivo di restituire alla sua figura la giusta collocazione nel panorama nazionale.
Marta Petrusewicz (Università della Calabria), Salvatore Bullotta, Stefano Cracolici (Durham University), Maria Lucia Tavella (Università di Bologna), Luisa Martorelli, Giuseppe Monsagrati (Università La Sapienza di Roma), Ilenia Falbo (Università della Calabria), Virginia Silvano, Laura Mileto (Università di Pisa), Stefano Grandesso: questi gli autorevoli storici e storici dell’arte, oltre che giovani ricercatori, intervenuti che hanno offerto il proprio contributo partendo da un’opera d’arte cruciale per affrontare un anno ed un tema specifico.
Non solo il pittore garibaldino Andrea Cefaly, ma anche il monumento dei fratelli Bandiera a Cosenza, il registro intimo di Achille Martelli, “La Bandiera italiana” di Eduardo Fiore, Francesco Sagliano e il dipinto della Reazione d’Isernia, Gerolamo Induno e il racconto del Risorgimento. E ancora, Cesare Lombroso e le fotografie dei briganti in Calabria, la pittura militare di Guglielmo Tomaini, il tema dell’emigrazione nei dipinti di Gaele Covelli, la celebrazione dell’Unità con Francesco Jerace.
Una discussione a più voci, da cui è emersa la necessità di una rivalutazione degli studi sulla pittura dell’Ottocento al Sud, attraverso le testimonianze degli artisti che hanno lasciato un segno sulla storia della Calabria, partecipando pienamente al processo unitario.
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