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Verdi: «Basta con l’autoreferenzialità. Rifiuti, ambiente, dissesto idrogeologico, le priorità»

La federazione bolla il percorso intrapreso dalla coalizione di centrosinistra. «Prima il progetto, poi le leadership»

Pubblicato il: 04/06/2021 – 17:16
Verdi: «Basta con l’autoreferenzialità. Rifiuti, ambiente, dissesto idrogeologico, le priorità»

CATANZARO «Dopo i tanti rinvii, intervallati da autocandidature, dietrofront, ipotesi di primarie ed ammiccamenti vari, in forte ritardo rispetto a quanto richiesto da noi, le maggiori forze del centrosinistra sentono finalmente l’esigenza di aprire quel famoso tavolo che dovrebbe riunire e delimitare il perimetro delle forze progressiste di questa regione. E con tanto di discese in campo dei delegati dei “big” nazionali a dettare le condizioni ed a proporre (?) soluzioni». È quanto riferisce in una nota la Federazione dei Verdi–Europa Verde Calabria
«Avevamo chiesto per tempo, stavolta, un totale cambio di impostazione per offrire agli elettori una proposta politica credibile, identitaria e riconoscibile, rispetto all’ultimo appuntamento elettorale, che ha visto il centrosinistra frastagliato e dilaniato da beghe intestine. Avevamo invitato al senso di responsabilità – proseguono – anche a causa di una fase storica delicata, basandoci su un progetto credibile utile ad uscire dall’emergenza e per lo sviluppo della regione. Avevamo suggerito di partire dai temi concreti su cui un centrosinistra unito, inclusivo, responsabile e credibile, avrebbe dovuto confrontarsi – anche con movimenti, istituzioni, forze sociali, esperienze locali e singole personalità – nell’ottica della creazione di un vero e proprio laboratorio politico, con una forte caratterizzazione regionale, ma conscio che questa esperienza potesse essere clonata in altri ambiti territoriali. Una volta stabilito il perimetro ed i temi della proposta politica, si sarebbero poi potute valutare leadership adeguatamente rappresentative dell’intera coalizione, che ne avessero esaltato la funzione, aggiungendo il valore dell’esperienza sociale, professionale, politica».
«Con rammarico, invece, osserviamo in questi giorni che il nostro invito è stato del tutto disatteso e, piuttosto che partire dal territorio e dai temi concreti, si è preferito, a parte qualche rara eccezione, far rientrare la Calabria in un ragionamento politico complessivo, con l’utilizzo del bilancino e di compensazioni in tutto il Paese. Il rammarico aumenta – riporta ancora la nota dei Verdi – ancora di più se consideriamo che in diverse realtà della regione questo sforzo si sta portando a termine con ottimi risultati e con atteggiamenti leali fra le diverse forze della coalizione. Chiarito ancora una volta la nostra posizione, con estrema chiarezza la Federazione dei Verdi–Europa Verde Calabria ribadisce di non essere assolutamente disponibile a ragionare su proposte di corto respiro, velleitarie ed autoreferenziali, ma solo su idee che mettano al centro il futuro vero di questa regione, con l’elaborazione di un cronoprogramma degli interventi immediati e prioritari, composto di proposte concrete e realizzabili in tema di sanità, infrastrutture, ambiente, lavoro e legalità, che siano prontamente e nitidamente percepibili dagli elettori. Ci confronteremo nel merito, innanzitutto, sulla risoluzione definitiva dell’emergenza rifiuti di questa regione, il cui stato è sotto gli occhi di tutti, fornendo proposte chiare sulla direzione da seguire per fronteggiarla, e non saremo disponibili a discutere di soluzioni tampone e provvisorie o di delega della soluzione ai comuni ed ai sindaci, lasciati soli e disarmati. Saremo disponibili a confrontarci su una vera strategia in tema di inquinamento marino e di un piano “ProteggiCalabria”, in linea con il “ProteggiItalia” del governo Conte, contro il dissesto idrogeologico delle nostre coste in particolare e della regione in generale. Non possiamo più lasciare questa regione – termina la nota della Federazione dei Verdi–Europa Verde Calabria – nelle mani dei soliti noti e di chi ha contribuito all’attuale degrado. Non ce lo possiamo più permettere».

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