CATANZARO «Mi fa molta tenerezza la costernazione di chi non ha mai voluto credere che purtroppo il destino dei territori è deciso dagli amministratori locali. Sono anni che ripeto che lo smantellamento della stazione ferroviaria di Catanzaro Sala era stato programmato illo tempore dal sindaco Sergio Abramo che aveva stipulato un accordo con Rfi. E questo nel momento stesso in cui ne disponeva la ristrutturazione e l’abbellimento, nonché il collegamento meccanizzato dal piazzale alla funicolare. Adesso, la modifica della tratta su Germaneto non solo ha tagliato fuori il centro storico dal collegamento ferroviario, ma non ha nemmeno prodotto l’effetto sperato di potenziare l’intermodalità con l’aeroporto di Lamezia». Lo afferma la senatrice de “L’Alternativa c’è” Bianca Laura Granato. «Tornano indietro 180 milioni di fondi europei per la miopia campanilistica del sindaco di Lamezia assecondata dal sindaco di Catanzaro –prosegue Granato -. Parliamo di responsabilità gravissime a cui nessuno attribuisce il peso reale agli occhi dell’opinione pubblica. L’unica arte in cui sono stati campioni i nostri amministratori locali è stata quella di come regalare soldi pubblici ai propri accoliti per costruire cattedrali nel deserto, ma mai, dico, mai sia che una di quelle operazioni a perdere accidentalmente recasse sviluppo al territorio e faccia magari bene a qualcuno che non appartenga al loro “cerchio magico”. Le opere infrastrutturali del territorio sono pianificate, progettate e portate avanti grazie alle indicazioni e all’interessamento dei sindaci del territorio, i quali decidono della vita e della morte dei loro cittadini. Sono loro che si interfacciano con gli assessori regionali e indicano le opere da realizzare» . Secondo la senatrice de “L’Alternativa c’è” «quest’opera non andava a genio- per ragioni campanilistiche – al sindaco di Lamezia, quindi purtroppo il capoluogo di Regione è stato privato di un importante collegamento veloce per un accordo a perdere stipulato da Abramo, lo stesso che si era giocato anni prima la stazione di Sala, non contrastato in ciò dal suo successore di centro sinistra Olivo. Purtroppo alle malefatte degli amministratori locali dal Parlamento non si può porre rimedio, quindi, se veramente vogliamo che qualcosa cambi, non ci si può esimere da un impegno in prima persona sui territori per denunciare tutto quello che è stato fatto di sbagliato attribuendogli un nome e un cognome – conclude la senatrice Granato -. Cerchiamo di non disperdere il senso di questa esperienza negativa in vista delle prossime amministrative e promuoviamo la nascita di liste con persone che amano veramente la loro città e siano disponibili ad un impegno disinteressato, non temendo di scontentare qualcuno. Facciamo ciascuno la nostra parte e forse qualcosa cambierà veramente prima che sia troppo tardi».
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