COSENZA I sindaci di Acquaformosa, di Firmo e di Lungro, rispettivamente Gennaro Capparelli, Giuseppe Bosco e Giuseppino Santoianni, con una lettera congiunta inviata al commissario della Sanità regionale, Guido Longo, al president facente funzione della Regione, Nino Spirlì, e al commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, hanno chiesto di aumentare le dosi di vaccino da assegnare al centro vaccinale di Lungro al fine di riconoscere a tutta la popolazione dell’hinterland il diritto di potersi vaccinare.
«Insieme a tutti gli altri Sindaci della provincia di Cosenza – scrivono Capparelli, Bosco e Santoianni – abbiamo più volte, purtroppo senza alcun riscontro, richiesto agli organi preposti di essere coinvolti nella gestione del piano vaccinale così come è stato fatto, all’inizio della campagna vaccinale, con gli over 80, in pochissimi giorni tutti gli ultraottantenni di Acquaformosa, Lungro e Firmo sono stati contattati dagli uffici comunali e successivamente accompagnati al centro vaccinazioni di Lungro per la somministrazione del siero anti covid 19. Dopo questa positiva esperienza, infatti, è entrata in funzione la piattaforma telematica di prenotazioni e, solo dopo alcune settimane, il centro vaccinazioni di Lungro è stato inserito nella suddetta piattaforma. Da questo momento in poi, nonostante i nostri uffici si siano messi a disposizione della cittadinanza per effettuare le procedure di prenotazione online, si è avuta una forte battuta d’arresto della campagna di vaccinazione nei nostri territori, in quanto, i vaccini assegnati al punto vaccinale di Lungro è talmente esiguo che risulta quasi sempre impossibile riuscire a effettuare una prenotazione presso la suddetta struttura che lavora solo sporadicamente per non più di qualche giorno alla settimana».
«I cittadini delle nostre comunità, dunque, – sottolineano i tre sindaci – per potersi vaccinare sono costretti a percorrere più di 100 chilometri, tra strade tortuose e dissestate, al fine di raggiungere i centri vaccinazioni più grandi e soprattutto più forniti di dosi vaccinali. Di conseguenza, quella parte più disagiata e vulnerabile delle nostre popolazioni, impossibilitata a spostarsi per mancanza di mezzi propri e di collegamenti pubblici, rimane ancora esclusa dalla vaccinazione di massa. In queste ultime settimane, addirittura, il centro vaccinazioni di Lungro, nonostante le sue enormi potenzialità di oltre 300 vaccini al giorno, sta funzionando in via quasi esclusiva solo per effettuare i richiami di coloro che già hanno ricevuto la prima dose di vaccino».
Capparelli, Bosco e Santoianni, infine, hanno chiesto ai destinatari della missiva, «ciascuno per le proprie competenze, di voler aumentare sensibilmente il numero di vaccini da assegnare al centro di Lungro per consentire a tutta la popolazione dell’hinterland il diritto di potersi vaccinare».
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