RENDE «Che Cuba sia tra i Paesi che svolge sin dal dopoguerra nel mondo una incessante attività di solidarietà internazionalista, è indubbio: nel momento di maggior picco pandemico, anche nella nostra nazione, come in altri Paesi, la Brigadas Henry Reeve, squadra di medici, infermieri e tecnici cubani, è arrivata a sostenerci e supportarci, dimostrandoci come diritto alla salute debba essere valore universalmente riconosciuto». Così il sindaco Marcello Manna in merito alla decisione da parte della sua giunta di proporre al prossimo consiglio comunale il conferimento della cittadinanza onoraria alla dottoressa Aleida Guevara, da anni impegnata ad esportare nelle nazioni più in difficoltà un modello sanitario basato sulla uguaglianza e la prevenzione.
«Il nostro vuole essere un segno di riconoscimento e di ringraziamento ai sanitari cubani, ma anche e soprattutto un gesto di fratellanza che vada ad eliminare barriere e confini tra popoli e nazioni sotto la bandiera della salute come bene comune, quella stessa bandiera che in questi mesi anche i nostri medici, infermieri e operatori sanitari tutti, hanno onorato con grande spirito di assistenza e solidarietà con un lavoro instancabile ed encomiabile. A tutti loro – prosegue il sindaco – un ringraziamento speciale per il grande impegno messo in campo e per essersi presi cura della nostra comunità, dei nostri cari anche in condizioni estreme».
«Grazie all’interessamento dell’associazione Italia Cuba – spiega l’assessora Lisa Sorrentino – arriverà il prossimo 19 giugno nella nostra provincia Aleida Guevara, figlia del Comandante Ernesto Che Guevara, ma anche medico pediatra internazionalista impegnata nell’ospedale pediatrico William Soler dell’Avana. La dottoressa farà visita all’ospedale civile e all’Università della Calabria, oltre che alla casa comunale di piazza Borromeo, dove vorremmo consegnarle la più alta onorificenza civica come segno di riconoscenza al valore morale per il suo ruolo di attivista per scelta e medico per missione. Guevara, insieme ad altri medici delle Brigadas Henry Reeve, da anni sta svolgendo una incessante attività di solidarietà internazionalista con i popoli del mondo e soprattutto mai condizionata dalla vicinanza o dalla distanza politica con gli altri governi».
Cuba offre il suo aiuto in nome della solidarietà internazionale e in modo totalmente disinteressato. Cinquantatré i medici e paramedici giunti in Italia, che hanno lavorato in Lombardia e Piemonte, tra le regioni più colpite, offrendo il loro supporto incondizionato: «Negli ultimi 60 anni sono stati 400.000 i sanitari cubani che si sono resi disponibili per missioni in 164 Paesi, e alcuni sono partiti più di una volta. Anche ha toccato con mano l’altruismo e la dedizione da parte dei medici cubani».
«La nostra patria è l’umanità», con queste parole i medici cubani avevano salutato al termine della loro missione in Italia: «Tornano le parole di Rafael Correa, ex Presidente ecuadoriano che così scrisse: “Un giorno racconteremo ai nostri figli che dopo decenni di propaganda, nel momento della verità, quando l’umanità ha avuto bisogno di aiuto e le grandi potenze si nascondevano, cominciarono ad arrivare i medici cubani, senza chiedere niente in cambio”».
«Per questi motivi l’amministrazione comunale di Rende intende riconoscere e valorizzare l’instancabile impegno dei medici della Brigadas, attribuendo la più alta onorificenza civica ad Aldeide Guevara, simbolo di un processo di sensibilizzazione culturale e sociale contro ogni forma di discriminazione culturale e politica, simbolo di un percorso teso verso la valorizzazione di una sanità pubblica, coadiuvata da un’istruzione gratuita e pressoché universale e protesa verso il principio del bene comune», ha proseguito Sorrentino.
«Attraverso il conferimento di questa onorificenza, la nostra città vuole esprimere anche un segno tangibile di riconoscimento ai medici delle Brigadas Henry Reeve per la meritoria attività svolta in questi anni e frutto di un sistema sanitario riuscito a produrre vari vaccini tutti rigorosamente pubblici puntando sulla capacità autonoma di ricerca e produzione e soprattutto sull’importanza di non porre vincoli di privativa o brevetti palesando, in tal senso, un successo che porta la politica sanitaria e sociale di questo piccolo stato a poter essere considerata come una vera e propria best pratices da cui poter trarre esempio», ha dichiarato l’assessora ai beni comuni.
«Rende si propone anche la salvaguardia dei valori della libertà e della giustizia sociale ed ha, inoltre, storicamente tratto dal valore delle grandi battaglie per la democrazia e per la legalità motivo di crescita civile e morale dell’intera sua comunità. Sostenere atti di solidarietà e di cooperazione internazionale è per noi dovere morale e civico, sostegno dei principi democratici che ogni stato dovrebbe perseguire», ha concluso Sorrentino.
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