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Cosenza, il silenzio del presidente Guarascio rotto dall’ennesima protesta dei tifosi

In centinaia in piazza. I cartelloni, gli striscioni e i cori sono tutti per il presidente «più vincente della storia del Cosenza», ma evidentemente anche il meno amato

Pubblicato il: 08/06/2021 – 12:42
Cosenza, il silenzio del presidente Guarascio rotto dall’ennesima protesta dei tifosi

COSENZA Il popolo rossoblù è stanco, arrabbiato, desideroso di risposte. Il presidente del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio non ha rilasciato nessuna dichiarazione dopo le notizie e le conferme delle offerte pervenute per l’acquisizione della maggioranza delle quote societarie. Non un comunicato, un messaggio striminzito alla tifoseria o alla stampa, solo il silenzio riempito da i «no, grazie» sbattuti in faccia agli imprenditori desiderosi di sedersi al tavolo delle trattative per rilevare il club silano. Nulla è cambiato, dall’ultima gara di campionato contro il Pordenone, quella che ha sancito il ritorno dei calabresi in Serie C al termine di un’annata catastrofica. I giorni passano, i rumors sul nuovo assetto societario si perdono nelle urla della tifoseria che non smette di manifestare il dissenso nei confronti del patron. «Guarascio vattene» è il claim che accompagna le giornate di passione dei tifosi: ieri sera erano in centinaia in piazza, protagonisti dell’ennesima protesta. I cartelloni, gli striscioni e i cori sono tutti per il presidente «più vincente della storia del Cosenza», ma evidentemente anche il meno amato. Le promozioni, le vittorie, gli anni in B sono stati cancellati da una gestione più volte oggetto di aspre critiche. L’assenza di un progetto, il costante ricorso «al tutto calcolato», l’equilibrio instabile dello spogliatoio, il mormorio dei procuratori desiderosi di incassare i danari delle cessioni dei calciatori finiti in rossoblù, ed ancora i rinnovi rinviati e mancati, il settore giovanile mai decollato e quella passione assente che ha spinto il patron a relegare la gestione del club ad un mero «hobby». Ecco i motivi che hanno portato all’insanabile frattura, un rapporto mai consolidato ed ora franato nel silenzio e nell’indifferenza di chi sarebbe potuto diventare l’idolo di un popolo, quello rossoblù, animato da folle passione e da una fede mai in discussione. (f. b.)

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