CASTROVILLARI Il tribunale di Castrovillari ha un nuovo presidente. Il giudice cosentino Massimo Lento si è insediato questa mattina, nel corso di una cerimonia sobria alla presenza del presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, dei presidenti delle sezioni civile e penale del foro castrovillarese, Vincenzo Di Pede e Giusy Ferrucci e del gip, Biagio Politano.
Davanti ai magistrati in servizio, ai rappresentanti delle forze dell’ordine, e qualche amministratore, Lento ha subito messo in chiaro due concetti: i tempi della giustizia, quindi la durata dei processi, e l’indipendenza della magistratura.
«Il presidente Lento ed io – ha ricordato Domenico Introcaso – abbiamo iniziato il percorso quindici anni fa a Catanzaro, condiviso tanti impegni ed un’amicizia nel senso di confronto leale sulle regole, sui criteri, sull’osservanza dei principi del diritto e del diritto delle comunità. Lento assume la presidenza di un territorio a me caro, nel quale un giorno spero di tornare».
Dopo il benvenuto di Di Pede e Ferrucci e la proclamazione, del presidente dell’ordine degli avvocati, Roberto Laghi, del sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito e del vice sindaco di Corigliano Rossano, Claudio Malavolta, il neo presidente del Tribunale nel suo discorso di insediamento ha anche citato l’ex magistrato, professore universitario e filosofo del diritto italiano, Luigi Ferrajoli nell’accennare all’indipendenza della magistratura.
«Il presidente del tribunale – ha detto – ha la funzione di coordinatore. L’idwa che ho sempre avuto della magistratura e quella del servizio che si realizza con tutti i collaboratori della giustizia, gli avvocati, il personale amministrativo. Spero di potermi ispirare al giudice Borruto che ci ha insegnato ad esercitare la professione con umiltà e buonsenso, due valori imprescindibili».
«Due esigenze – ha aggiunto Massimo Lento – ci impongono un forte impegno: la durata dei processi, perché non ci può essere un servizio di giustizia se i procedimenti continuano ad essere terribilmente lunghi e l’indipendenza della magistratura, in un momento storico in cui l’immagine è fortemente incrinata. Per descrivere questa indipendenza mi ispiro a Luigi Ferrajoli: “Deve poterci essere un giudice indipendente – è la citazione – che interviene a riparare i torti subiti, a tutelare il singolo anche se la maggior parte, o la totalità degli altri, si schierano contro di lui, ad assolvere in mancanza di prove quando l’opinione pubblica vorrebbe la condanna, o a condannare in presenza di prove quando la medesima opinione vorrebbe l’assoluzione”. Saranno questi – ha concluso il neo presidente del foro castrovillarese – i nostri impegni per il futuro».
Il magistrato cosentino subentra a Natina Pratticò, contro la quale si era appellato dopo una prima nomina del Csm, a seguito di una battaglia legale fra ricorsi al Tar e Consiglio di Stato. (l.latella@corrierecal.it)
x
x