LAMEZIA TERME «L’esito dell’incontro con il segretario Letta, che Nicola Irto ci ha comunicato, lascia sinceramente perplessi». È quanto scrive in una nota il consigliere regionale, Luigi Tassone. «Grande è la delusione nell’apprendere che la unanime decisione, registrata da Francesco Boccia, di chiedere ad Irto di rappresentare il PD e la coalizione al tavolo con il presidente Conte sia stata completamente disattesa. Bene ha fatto Irto, nel rispetto del mandato ricevuto, a non prestarsi ad una operazione di svendita totale della Calabria, dei calabresi e delle loro ragioni».
«Non si tratta – scrive Tassone – di mettere in discussione il dialogo ed il confronto con i 5 stelle, ma di rispettare una proposta forte e di rinnovamento che, come partito calabrese, abbiamo avanzato. Mi auguro che non si prosegua in avventure e che non si consideri la Calabria merce di scambio. Il processo di rinnovamento del PD nella nostra regione andrebbe rispettato e sostenuto, non ignorato. A Nicola Irto ribadisco fiducia e stima».
«Che partito è questo Partito Democratico che brucia così i suoi migliori, giovani dirigenti? In nome di cosa? Un accordo con sigle elettorali che ancora non esistono? Sono veramente sconcertata».
«Difficile aggiungere commenti alle parole di Nicola Irto». Scrive su facebook Federica Roccisano: «Per noi, donne e uomini fiduciosi nella costruzione di una Calabria sana e democratica, Nicola era, è e sarà un faro nelle mille ombre che purtroppo ci sono. Non so come andrà a finire e quale sarà la scelta del candidato alla presidenza, quello che so, di cui sono convinta, è che abbiamo perso un’occasione».
«Esprimo profonda preoccupazione per le vicende legate alle prossime elezioni regionali in Calabria, alla luce delle ultime dichiarazioni di Nicola Irto. Pur condividendo l’utilità in principio di costruire coalizioni quanto più ampie e competitive possibile sui territori, non posso non rilevare però che le alleanze devono essere uno strumento, un mezzo per valorizzare le migliori energie e realizzare le idee, i programmi e i progetti dei Democratici per lo sviluppo delle comunità interessate. Non possiamo ritenere le alleanze un dogma o un fine in sé, da perseguire anche a costo di perdere di vista la nostra identità o le posizioni dei nostri militanti sui territori. Come già detto, Irto è una figura giovane, competente e radicata, che rappresenta il volto della Calabria che vuole cambiare e rilanciarsi, su cui è già ricaduta peraltro la scelta unanime del PD regionale. Sono convinto che si proveranno a fare tutti gli sforzi nelle prossime ore per strutturare uno schema di coalizione competitivo in vista delle elezioni regionali, senza rinunciare però alla motivazione e alla passione della migliore classe dirigente del territorio». Lo dichiara Piero De Luca, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
«La comunità dirigente e militante del Partito Democratico calabrese ha fatto una scelta chiara, condivisa e unanime chiedendo a Nicola Irto di essere il candidato alla presidenza della Regione Calabria, disattendere tale decisione da parte dei vertici nazionali del partito equivale ad una limitazione inaccettabile dell’autonomia dei territori e della loro dignità». Lo afferma, in un comunicato Angela Martino.
«In tal senso – aggiunge Martino – , in quanto membro dell’assemblea nazionale e consigliera comunale nella più grande città della Calabria, mi chiedo perché altrove si possa ricorrere all’istituto interno delle primarie e per la nostra regione debbano rimanere un tabù! La costruzione di un accordo con qualsiasi altra forza politica non può essere a qualunque costo o rappresentare un appiattimento della nostra linea politica, soprattutto non a scapito dei nostri dirigenti e dei nostri valori».
«Non abbiamo posto veti a nessuno – prosegue Martino – e non possiamo nemmeno accettarli, da questi presupposti non si può costruire un accordo credibile. Il consenso rappresenta una rete ed una prospettiva, mettere in disparte queste ultime vuol dire far fare un salto nel buio alla comunità democratica calabrese. Nessuno ci immagini come merce di scambio politico».
«Il Partito Democratico della Calabria ancora una volta subisce un metodo inaccettabile di prevaricazione, da parte dei vertici romani, nelle scelte per il territorio. Unanimemente si è chiesto a Nicola Irto di essere il nostro candidato perché incarna le migliori caratteristiche possibili per una Calabria che vuol guardare al suo domani con più certezze, ma mentre la segreteria nazionale confermava a parole il suo sostegno, altrove ci si piegava ai diktat di forze politiche inesistenti nelle istituzioni territoriali calabresi. Una mortificazione per tutti i militanti ed i dirigenti che con passione e perseveranza hanno continuato in questi anni a sostenere e sorreggere una rete democratica messa a dura prova da commissariamenti infiniti e scelte slegate dal contesto politico regionale. Le donne e gli uomini del Partito Democratico della Calabria sono stanchi di tali ingerenze, pretendiamo autonomia di scelta, sia nelle candidature che nella riorganizzazione delle strutture territo».
x
x