CATANZARO «Giuseppe Conte, a #Mezzorainpiù – interrogato sulle prossime elezioni regionali in Calabria – parla di un fronte progressista largo le cui parole chiave siano il riscatto e la valorizzazione delle eccellenze, con un candidato civico che ne sia espressione. Noi questo progetto lo stiamo già realizzando, si chiama “Primavera della Calabria”». È quanto dichiara in una nota l’ispiratrice del movimento Anna Falcone. «E’ un laboratorio politico che abbiamo avviato sin dal 21 Marzo scorso, proprio con questo motto: #dalricattoalriscatto. Un’alleanza di donne e uomini liberi, con storie di credibilità e coraggio, che vogliono costruire insieme un futuro di diritti e dignità uguali per tutte/i i calabresi. Un unico presupposto: il rinnovamento. Nei metodi come nelle candidature. Per disintegrare quel sistema di potere personale che ha desertificato il centro-sinistra e svenduto il futuro della Regione. E’ quanto abbiamo chiesto, con una lettera aperta, anche al nuovo segretario del PD, Enrico Letta. Un punto sul quale – ancora oggi – non si riesce ad avere chiarezza. La domanda rimane la stessa: voi lo volete, lo garantite, vi spenderete per questo profondo rinnovamento del tessuto politico, dell’agibilità democratica, delle dinamiche di voto e di potere in Calabria, o no? Perché, vedete, senza questo chiaro, netto, inequivoco rinnovamento, nessun progetto sarà credibile. Neppure il più vasto, neppure il più unito, nel centrosinistra, e ogni offerta al dialogo suonerà come una presa in giro. La prima vera “responsabilità politica” verso i calabresi parte da qui. Non si può lasciare la Regione in mano alla destra, ma neppure a chi ha blindato i partiti di centrosinistra facendone roccaforti di potere personale, che bloccano il futuro dei calabresi e lo sviluppo sano della Regione. Da questo potere deviato, dalle masso-mafie alimentate anche da una destra collusa e a trazione nordista, la Calabria ha già iniziato a liberarsi da sola. Far finta di non vederlo, giocare al “dividi et impera”, cercare soluzioni “altre” o candidati terzi da immolare equivale – quello sì – a rendersi complici di tali poteri. Giuseppe Conte, Enrico Letta, lo dico con il massimo rispetto istituzionale e politico, ma con altrettanta nettezza e sincerità: è il momento di dimostrare coerenza e coraggio, è il momento di dire da che parte si sta, per chi si parteggia: per noi calabresi, o per chi pensa di poterci ancora “ricattare”? I calabresi hanno già scelto e noi siamo con loro».
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