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il nuovo libro

“Non chiamateli eroi”, a Vibo la presentazione del nuovo libro firmato Gratteri-Nicaso

Anteprima nazionale della nuova opera scritta a quattro mani dal procuratore di Catanzaro e dallo storico e scrittore

Pubblicato il: 13/06/2021 – 12:58
“Non chiamateli eroi”, a Vibo la presentazione del nuovo libro firmato Gratteri-Nicaso

VIBO VALENTIA Domani sera, dalle ore 18.30, presso Largo Antico Collegio (di fronte la Chiesa di S. Giuseppe), si terrà a Vibo Valentia la presentazione, in anteprima nazionale, dell’ultimo libro del procuratore Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, “Non chiamateli eroi. Falcone, Borsellino e altre storie di lotta alle mafie” (Mondadori, 2021). L’evento rientra nell’ambito delle iniziative di Vibo Valentia Capitale del Libro 2021, e vede inoltre la partecipazione di “Fieri di Leggere”, il Festival fondato dalla storica libreria Giannino Stoppani di Bologna, oggi curato dall’Accademia Drosselmeier, per portare i contenuti della Bologna Children’s Book Fair in città e nei dintorni; quest’anno il Festival ha deciso di allargare le proprie iniziative a tutto il territorio nazionale, raggiungendo anche Vibo Valentia e di dedicare alla città la propria ventesima edizione. Interverranno con gli autori proprio il sindaco di Vibo, Maria Limardo, e Gilberto Floriani, Direttore Scientifico Sistema Bibliotecario Vibonese.

Non chiamateli eroi. Falcone, Borsellino e altre storie di lotta alle mafie

Il 23 maggio del 1992 Giovanni Falcone, la scorta e sua moglie vengono uccisi nella Strage di Capaci. Pochi mesi dopo, il 19 luglio, Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta perdono la vita nella Strage di via D’Amelio. A 30 anni dalla loro morte, una raccolta di storie e personaggi per raccontare ai ragazzi il loro coraggio e per continuare lottare contro le mafie nel loro nome. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ricordano le vite di chi, guardando la mafia negli occhi, ha deciso di difendere le proprie idee, la propria dignità: gli occhi di Giuseppe Letizia che, nel buio, assistono spaventati allo svolgersi di un feroce assassinio; le parole “pericolose” di Peppino Impastato che ridicolizzano quegli uomini considerati intoccabili; i saldi principi di Giorgio Ambrosoli; la lotta solitaria del generale dalla Chiesa; la missione contro la mafia di Rosario Livatino, il “giudice ragazzino”; la determinazione di Libero Grassi a non cedere ai tentativi di estorsione; l’alternativa alla mafia e la possibilità di una vita diversa offerta ai giovani da don Pino Puglisi; il diritto a vivere libera rivendicato da Lea Garofalo. I loro sogni, la loro speranza, il loro coraggio sono un modo per non dimenticare: «Si può fare qualcosa, e se ognuno lo fa, allora si può fare molto».

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