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«No alla cittadinanza onoraria alla figlia di Che Guevara»

La nota della Federazione riformista di Rende: «Non è personalità di livello internazionale, né può vantare meriti verso la comunità rendese»

Pubblicato il: 15/06/2021 – 15:23
«No alla cittadinanza onoraria alla figlia di Che Guevara»

RENDE «Anche se con dispiacere, chiediamo ai consiglieri comunali della Federazione Riformista di non votare a favore del conferimento della cittadinanza onoraria alla dott.ssa Guevara, figlia del mitico “Che”. Avremmo sostenuto volentieri l’intitolazione di una strada o di una piazza al padre, che si è battuto ed è morto per il riscatto dei più deboli e per l’autodeterminazione dei popoli, pur non condividendo i metodi usati da Guevara per perseguire questi nobili obiettivi». È quanto scrivono in una nota gli esponenti di “Federazione Riformista di Rende”. «La cittadinanza onoraria – scrivono ancora – si conferisce a personalità con meriti universalmente, o nazionalmente, riconosciuti, oppure a cittadini del Mondo che hanno conseguito specifici meriti per opere e/o azioni svolte a favore della comunità che la concede attraverso le sue istituzioni rappresentative. A nostro avviso, la dottoressa Guevara non è personalità di livello internazionale, né può vantare specifici meriti verso la comunità rendese. Saremmo curiosi di conoscere le ragioni vere a sostegno della generosità della maggioranza senza colore, ma che vuole rappresentare tutti i colori, nel conferire la cittadinanza onoraria a persone che rappresenterebbero, anche indirettamente, la sinistra rivoluzionaria». «Non vorremmo che questo indirizzo della giunta Manna serva soltanto a qualcuno, – prosegue la nota – che ha annusato il mondo dei rivoluzionari da salotto, per vantarsi in inutili discussioni pseudo-rivoluzionarie tra intellettuali da ZTL. Peraltro, da un lato si onora la rivoluzione mentre dall’altro si vorrebbe perseguire il controllo delle libere attività culturali». «Piuttosto, invece che alla Guevara, si conferisca la cittadinanza onoraria ad un medico, o ai medici dell’Asp residenti in altri comuni, – concludono – ma impegnati sul territorio di Rende, nella campagna vaccinale o nell’USCA, per fornire un generoso ed encomiabile servizio per tutelare la salute dei nostri concittadini».

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