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l’inchiesta

Basso profilo, chiesto il processo per 78 persone. C’è anche l’assessore Talarico (ma non Cesa)

Sollecitato il giudizio per politici, imprenditori ed ex membri delle forze dell’ordine. Regione Calabria individuata come parte offesa. Stralciata la posizione dell’avvocato Larussa

Pubblicato il: 17/06/2021 – 12:56
Basso profilo, chiesto il processo per 78 persone. C’è anche l’assessore Talarico (ma non Cesa)

CATANZARO La Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ha chiesto il rinvio a giudizio per 78 persone nell’ambito dell’inchiesta “Basso profilo”, coordinata dai sostituti procuratori Paolo Sirleo e Veronica Calcagno. L’inchiesta portò agli arresti domiciliari (successivamente rimodulati in obbligo di dimora a Lamezia Terme) l’assessore regionale al Bilancio Francesco Talarico e ipotizza reati gravi nel filone politico-affaristico del procedimento. Tra gli indagati nello step della chiusura dell’inchiesta figurava anche il leader nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa, il cui nome non compare tra quelli delle persone per le quali viene chiesto il processoÈ stata stralciata dal fascicolo principale per le successive determinazioni anche la posizione dell’avvocato Claudio Larussa, difeso dagli avvocati Enzo De Caro ed Enzo Ioppoli. Il rinvio a giudizio viene chiesto, invece, tra gli altri, anche per l’ex presidente di Confindustria Giovani di Crotone Glenda Giglio, per Rocco Guglielmo, notaio di Catanzaro, Tommaso Brutto, ex consigliere comunale di Catanzaro, ed Ercole D’Alessandro, ex finanziere e figura di raccordo tra la politica e il comitato d’affari e “veicolo” di informazioni riservate ad alcuni degli indagati, riguardo alle attività investigative in corso a loro carico. 

L’imprenditore di riferimento dei clan crotonesi e il patto elettorale per le Politiche 2018

È accusato di essere imprenditore di riferimento dei clan del Crotonese Antonio Gallo, che avrebbe gestito «in regime di sostanziale monopolio la fornitura di prodotti antinfortunistici alle imprese che eseguivano appalti privati nei territori del settore jonico catanzarese» e «si procacciava appalti con enti pubblici anche attraverso il potere intimidatorio derivante dal vincolo associativo». Lo stesso Gallo, insieme all’altro imprenditore Antonio Pirrello, si sarebbe avvalso «dell’appoggio di personaggi politici di rilievo regionale (Francesco Talarico, segretario regionale dell’Udc), che avrebbero assicurato di intercedere con pubblici ufficiali in servizio presso enti pubblici ovvero con amministratori di società in house a livello nazionale (i cui enti o società avrebbero bandito gare di appalto per forniture di prodotti antinfortunistici ovvero di pulizie)», ambito imprenditoriale di Pirrello. Sarebbero stati Tommaso e Saverio Brutto a mettere in contatto Gallo con Talarico. I Brutto avrebbero consigliato a Talarico di stringere un accordo elettorale con Gallo in occasione delle Politiche 2018, nelle quali il segretario regionale dell’Udc era candidato unitario (non eletto) del centrodestra nel collegio di Reggio Calabria. L’imprenditore ritenuto vicino ai clan avrebbe così attivato i propri contatti in riva allo Stretto, tra i quali Natale Errigo, ritenuto dai pm «referente di imprese che intendeva favorire» e «imparentato con esponenti della cosca De Stefano-Tegano di Archi (…) i quali gli confermavano il sostegno elettorale». 

Le parti offese

Tra le parti offese sono individuate la Regione Calabria (che, ricordiamo, vede un proprio assessore in carica tra gli imputati), la Provincia di Catanzaro, la Provincia di Crotone, i comuni di Catanzaro, Sellia Marina, Botricello, Cutro e Roccabernarda, l’Agenzia delle Entrate e Banca Intesa San Paolo. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Antonio Lomonaco, Luigi Falcone, Fabio Lattanzi, Valentina Castellucci, Arnaldo Rotella, Sergio Rotundo, Raffaele Bruno, Nicola Facente, Piero Chiodo, Vincenzo Ioppoli, Pietro Mancuso, Francesco e Gianluca Acciardi, Vincenzo De Caro, Michele Gagliano, Corrado Politi, Domenico Caliò, Giuseppe Pitaro, Nicola Cantafora, Saverio Loiero, Nicola Rendace e Antonello Talerico. 

Le persone per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio

ALECCE Luigi;
ANDREOLI Bruno;
ANTONELLI Anna Rita;
BACI Henrik;
BAGNATO Antonio Santo;
BANU Elena;
BASILE Luciano;
BONOFIGLIO Giuseppe;
BONOFIGLIO Rosario;
BRUTTO Tommaso;
BRUTTO Saverio;
CALIÒ Mariarosaria;
CALOIRO Pier Paolo;
CANNAROZZI Simona;
CARDUCCELLI Eliodoro;
CERENZIA Ilenia;
CIRILLO Nicola;
COMBERIATI Monica;
CURCIO Eugenia;
D’ALESSANDRO Ercole;
D’ALESSANDRO Luciano;
DE LUCA Vincenzo;
DI NOIA Concetta;
DOCIMO Giulio;
DOCIMO Stefano;
DROSI Antonella;
DROSI Valerio Antonio;
ERRIGO Natale;
ESPOSITO Mario;
FALCONE Carmine;
FALDELLA Santo;
FEMIA Matteo;
FORMICA Antonello;
GALLO Antonio;
GALLO Francesco;
GIGLIO Glenda;
GIGLIOTTA Umberto;
GRILLONE Antonio;
GUGLIELMO Rocco;
HASAJ Odeta;
IAQUINTA Domenico;
LA BERNARDA Giuseppe;
LA BERNARDA Rodolfo;
LAMANNA Giuseppe;
LEONE Andrea;
LEROSE Francesco;
LUZZI Francesco;
MANCUSO Santo;
MANGONE Giuseppe;
MANTELLA Francesco;
MARI Roberto;
MARINARO Ieso;
MAZZEI Giovanni;
MELINO Antonio
PACIULLO Liberato Giuseppe;
PAONESSA Daniela;
PAZIEVA Rositsa;
PIRRELLO Antonino;
POSCA Raffaele;
ROSA Andrea;
ROSA Tommaso;
ROSA Victoria;
ROTUNDO Umberto
RUSSO Rolando;
SERVIDIO Giovanni Lorenzo;
SILIPO Maurizio;
SINOPOLI Maria Teresa;
SOLLECCHIA Giorgia;
STRANGES Tommaso;
TALARICO Francesco;
TALARICO Rosa;
TARANTINO Matteo
TORCIA Luca;
TORCIA Rosa;
TRUGLIA Giuseppe;
VOLPE Pino;
ZAVATTA Alberto;
ZAVATTA Claudio.

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