CATANZARO «Una svolta storica che mette fine ad una lunga attesa e che rappresenta un momento di autentica soddisfazione per l’Università della Calabria che si conferma ateneo d’eccellenza». Così il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto la commentato l’accreditamento ufficiale, da parte dell’ANVUR (l’Agenzia Nazionale di Valutazione dell’ Università e della Ricerca) del corso di laurea in Medicina e chirurgia e tecnologie digitali all’Università della Calabria.
«Si tratta – ha aggiunto – di un meritatissimo riconoscimento che ci fa comprendere ancora una volta come la nostra Università abbia tutte le carte in regola per competere con i più importanti atenei. Grazie alla collaborazione attiva tra i due rettori dell’Università della Calabria e dell’Università Magna Grecia, rispettivamente Nicola Leone e Giovambattista De Sarro, è stato possibile realizzare un progetto di attivazione del nuovo Corso di Laurea magistrale interateneo, portato avanti negli anni da Sebastiano Andò, prima come preside della facoltà di Farmacia SSN e, successivamente, come direttore del dipartimento di Farmacia Scienze della Salute e della Nutrizione, oggi riconosciuto dal MIUR come dipartimento di eccellenza nazionale proprio per l’area medica. Tale progetto è segnato oggi dal coinvolgimento di due aree d’eccellenza dell’ateneo, quella biomedica da una parte e quella ingegneristico-informatica-tecnologica dall’altra. In questo modo vengono premiati gli sforzi del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione, al cui interno si strutturerà il corso di laurea in Medicina e Chirurgia e Tecnologie digitali, che, con un proprio cospicuo corpo docente di area medica, ha seguito passo dopo passo tutta la non semplice procedura di accreditamento».
«Il risultato cui si è pervenuti – ha concluso Occhiuto – è da salutare con particolare entusiasmo, non solo perché consentirà di innalzare l’offerta formativa del nostro ateneo, ma anche perché il corso di laurea che entrerà a regime quanto prima, oltre alla formazione medica, potrà assicurare la messa a profitto di quelle specializzazioni che le nuove tecnologie, applicate alla sfera della medicina, saranno in grado di garantire».
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