ROMA «Per l’olio extra vergine di oliva, il Coi (Consiglio Oleicolo Internazionale) non sta affatto decidendo di modificare dei parametri chimici né di abbassare l’acidità. Ne ho avuto conferma alla fonte. Le recenti affermazioni dell’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, sono quindi prive di fondamento, creano confusione e sanno di campagna elettorale». Lo afferma il deputato M5S Paolo Parentela, componente della commissione Agricoltura.
«Gallo parla contro di sé – prosegue il deputato – e contro gli interessi degli imprenditori calabresi, i quali hanno fortemente voluto il disciplinare dell’Igp Olio di Calabria, che fissa il limite di acidità allo 0,5%. O si premiano la qualità dell’olio e gli imprenditori seri del settore, oppure si lascia tutto in una zona grigia e si privilegiano gli appetiti dei prenditori di rendite. L’assessore avrebbe fatto bene a consultare per tempo i tecnici della materia, magari del centro di ricerca per l’olivicoltura di Rende, anche per evitare la brutta figura conseguente alla sua affermazione, secondo cui l’acidità dell’olio dipende dal clima e dall’umidità».
«In Calabria – avverte Parentela – occorre dare un segnale di discontinuità per il settore, come ha ribadito di recente il presidente della Coldiretti regionale, Franco Aceto, ed evitare che sulla vicenda dell’olio si trasferiscano all’estero responsabilità che sono locali, peraltro accusando un organismo intergovernativo che sul punto non c’entra affatto. Il Coi applica le norme che vengono proposte e approvate dagli Stati membri, ma solo se vi è accordo unanime».
«Se, in materia di olio di oliva, in Italia non c’è unanimità su una singola proposta da avanzare in Europa, cui manca una visione comune di filiera europea su argomenti così importanti, come potrebbe, il Coi, approvare una proposta – domanda il parlamentare M5S – che dovrebbe essere discussa anche con gli altri Paesi aderenti, esterni all’Ue? Ancora, le accuse superficiali di Gallo agli oli di altri Paesi – continua l’esponente M5S – mettono in cattiva luce anche i funzionari italiani all’interno dell’organismo intergovernativo, istituito sotto l’egida delle Nazioni Unite. Per questo motivo chiederò al ministro Stefano Patuanelli di convocarli al Mipaaf, per uno scambio di vedute finalizzato ad intensificare la collaborazione istituzionale tra il nostro Paese, il parlamento, il governo e il Coi. Inoltre – conclude Parentela – mi rendo disponibile a ragionare insieme alla filiera calabrese, per sviluppare una proposta di piano olivicolo regionale al fine di rendere il settore più innovativo e competitivo».
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