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La circolare

Autorizzato il richiamo con AstraZeneca negli under 60. «Solo in caso di rifiuto di eterologa»

Il Ministero della Salute: «Rifiutando la seconda dose con vaccino a mRna – che rimane prima scelta – possono avere seconda dose omologa»

Pubblicato il: 19/06/2021 – 11:03
Autorizzato il richiamo con AstraZeneca negli under 60. «Solo in caso di rifiuto di eterologa»

ROMA Se le persone che hanno meno di 60 anni, dopo aver ricevuto una prima dose di vaccino AstraZeneca, rifiutano di fare la seconda dose con un vaccino a mRna, possono avere una seconda dose di vaccino AstraZeneca, dopo aver firmato un consenso informato. Lo rende noto il ministero della Salute in una circolare nella quale afferma che secondo il Comitato Tecnico Scientifico l’indicazione prioritaria resta comunque la seconda dose con un vaccino a mRna.

La circolare

Riguarda in particolare la «somministrazione della seconda dose vaccinale rispetto a quelle persone di età inferiore ai 60 anni che, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Vaxzevria, rifiutano il crossing a vaccino a mRna e dichiarano di voler proseguire nel richiamo con lo stesso vaccino impiegato per la prima dose».
Nella circolare si rileva inoltre che «secondo quanto evidenziato dal Cts, ferma restando la indicazione prioritaria di seconda dose con vaccino a mRna, ispirata ad un principio di massima cautela rivolto a prevenire l’insorgenza di fenomeni Vitt in soggetti a rischio basso di sviluppare patologia Covid-19 grave e a un principio di equità che richiede di assicurare a tutti i soggetti pari condizioni nel bilanciamento benefici/rischi, qualora un soggetto di età inferiore ai 60 anni, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Vaxzevria, pur a fronte di documentata e accurata informazione fornita dal medico vaccinatore o dagli operatori del centro vaccinale sui rischi di Vitt, rifiuti senza possibilità di convincimento, il crossing a vaccino a mRna, allo stesso, dopo acquisizione di adeguato consenso informato, può essere somministrata la seconda dose di Vaxzevria».
Per il ministero della Salute «tale opzione risulta coerente e bilanciata dal beneficio derivante dall’annullamento del rischio connesso alla parziale protezione conferita dalla somministrazione di una singola dose di Vaxzevria».

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