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Consorzio Lao, al via micro-centrali idroelettriche

Posizionate nell’area di Scalea due coclee. Fanno parte di una serie di piccoli impianti per la produzione elettrica. Ad annunciarlo l’ex presidente Gravina

Pubblicato il: 20/06/2021 – 9:49
Consorzio Lao, al via micro-centrali idroelettriche

SCALEA «Venerdì scorso sono state posizionate nell’opera di presa del consorzio di bonifica sul fiume Lao due coclee, giunte via mare fino al porto di Gioia Tauro, poi trasportate a Scalea». Davide Gravina, già presidente del Consorzio di Bonifica del Lao. «Fanno parte di una serie di piccoli impianti di produzione di energia idroelettrica (per lo più micro e mini centrali) – scrive – installate sugli impianti consortili, prima destinati solo all’irrigazione. Ora questi impianti d’irrigazione saranno destinati all’utilizzo plurimo dell’acqua, cioè prima per l’irrigazione e poi per la produzione di energia idroelettrica, attivando una delle misure circolari di economia verdi più fruttuose in assoluto».
«Quando il reticolo d’impianti di produzione idroelettrica consortile andrà in produzione – evidenzia Gravina – produrrà energia completamente verde per soddisfare il fabbisogno di quasi 1000 famiglie calabresi, producendo importanti economie per il consorzio di bonifica, cioè per l’agricoltura del tirreno cosentino, abbattendo i costi per l’irrigazione unitamente all’emissione di grandi quantità di anidride carbonica. Il primo passo è stato compiuto con una delibera del Consiglio dei delegati del Consorzio di bonifica del Lao del 2014, quando su mia proposta deliberò, all’unanimità, per l’utilizzo plurimo della risorsa idrica consortile. Allora sembrava utopia, c’è voluta una determinazione fuori dal normale e tanti sacrifici per arrivare all’obiettivo».
«Questa rete di produzione idroelettrica, piccola e diffusa, completamente installata sugli impianti consortili esistenti – spiega l’ex presidente del Consorzio di Bonifica del Lao – è la prima infrastruttura interamente programmata, progettata e costruita in Calabria dopo la chiusura della Cassa per il Mezzogiorno, realizzata con fondi privati, senza che lo Stato (o la Regione) abbiano speso un solo euro». «Per giungere a questo obiettivo – afferma Gravina – c’è voluta profonda conoscenza del territorio e delle sue potenzialità che il consorzio di bonifica del Lao, sotto la mia presidenza, ha sviluppato attraverso il più avanzato SIT del sud Italia, ma c’è voluta anche conoscenza storica dell’economia del territorio: l’alto tirreno cosentino ha sempre espresso grandi potenzialità idroelettriche. Infine c’è voluta la consapevolezza del ruolo che possono svolgere i consorzi di bonifica sul territorio, quando non sono rilegati alla produzione di liti giudiziarie o a “stipendifici”».
«Questa mia nota non è pensata per prendermi il merito dell’iniziativa – specifica l’ex presidente del Lao – ma per affermare che la cultura, la conoscenza del territorio e la volontà di ben operare è sempre foriera, anche in Calabria, di buoni risultati perla comunità amministrata. D’altro canto mi piace affermare che non avremo raggiunto l’obiettivo senza la determinazione (in alcune fasi il piglio) e la profonda conoscenza tecnica, giuridica ed amministrativa, nelle complesse fasi (dalla programmazione all’esecuzione) delle opere pubbliche dal direttore generale del consorzio dott. Ruggiero Pasquale. La sintonia fra il presidente dell’Ente ed il suo direttore generale ha prodotto, fino a quando ci è stato consentito, il titanico sforzo di spostate l’intera organizzazione consortile sulla produzione di servizi verdi ed innovativi invece che adagiarsi sul consumo di risorse».
«A lui si deve la scelta della gara d’appalto europeo a finanza di progetto – ricorda ancora Gravina – al posto delle pasticciate proposte regionali sull’uso plurimo delle acque. Proprio per la chiarezza del progetto e delle procedure adottate il consorzio è stato vittorioso davanti al TAR (con condanna delle spese a danno del ricorrente) che una impresa esclusa aveva avanzato. Anche questa causa vinta, unitamente alle tantissime battaglie giudiziarie vinte fino allo sfinimento delle risorse umane costituito dalla miope politica portata avanti dall’allora presidente della giunta regionale Oliverio, miope portatore d’interessi partitici a scapito dello sviluppo del territorio».
«È necessario sottolineare – aggiunge – l’eccellente lavoro della commissione di gara, che nel progetto di finanza (project financing) assume particolare rilevanza, nelle persone del professor Mendicino e dell’Agronomo Scaziota. Queste professionalità, di primario livello nazionale, hanno affiancato il direttore generale dell’ente nel difficile compito di selezionare il migliore progetto che consentisse l’utilizzo plurimo dell’acqua consortile, nel rispetto delle priorità: prima l’irrigazione poi la produzione di energia verde». «Seguiremo con attenzione – conclude Gravina – l’attivazione della produzione idroelettrica di tutti gli impianti consortili nella consapevolezza di avere ben operato per lo sviluppo di questo territorio».

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