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La riflessione

«Elezioni e prebende, allontaniamo i sospetti»

Sagre, convegni, tavole rotonde, eventi sportivi, escursioni! Sono i settori che la Regione Calabria intende ristorare. Ma perché il piano sia attuato bisogna attendere ancora dei mesi. Si dà il c…

Pubblicato il: 21/06/2021 – 10:33
di Franco Scrima*
«Elezioni e prebende,  allontaniamo i sospetti»

Sagre, convegni, tavole rotonde, eventi sportivi, escursioni! Sono i settori che la Regione Calabria intende ristorare. Ma perché il piano sia attuato bisogna attendere ancora dei mesi. Si dà il caso, però, che nello stesso periodo di tempo in Calabria sono state programmate le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale. Ecco ché l’annuncio presidenziale delle provvidenze per «rilanciare il sistema turistico e le attività promozionali», si ammanta di perplessità.
Nel presentare il provvedimento è prevalsa l’idea che questa sarebbe «la strategia vincente per far risalire la china al commercio dopo mesi di inattività». E, questa volta nel comunicato diramato alla stampa, c’è scritto che: «poco importa se qualcuno potrà contestare la tradizionale modalità dei contributi a pioggia, perché al presidente Spirlì e al governo regionale interessa solo di soddisfare le esigenze di tutti i territori».
Nulla quaestio. Complimenti e buon lavoro. Si dà il caso, però, che la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale, anche se non ufficialmente, sia già avviata, il che innesca più di un dubbio. Sospetti che lasciano pensare, per esempio, che il denaro possa servire per rendere più interessante quel principio universale secondo cui «i soldi fanno venire la vista anche ai ciechi» i quali, riconoscenti, sapranno come comportarsi in occasione del voto. Un sospetto simile a quello che la scorsa settimana è serpeggiato nell’aula assembleare della Regione allorché si era tentato di dare corso ad una infornata di nuove nomine, tra le quali anche quelle per il rinnovo del Consiglio di amministrazione di Fincalabra. Operazione definita da alcuni consiglieri: “atto di sfacciataggine”.
Per ritornare ai “ristori”, è bene sottolineare che non è in discussione l’iniziativa in sé, che cade peraltro in un momento particolare per la Calabria e per il Paese duramente colpiti dagli effetti della pandemia da Covid 19. Ciò che lascia perplessi, tanto da irritare è, invece, il momento scelto, con la campagna elettorale di fatto avviata. E nonostante che nell’opinione pubblica prevalga la consapevolezza che, essendo i ristori sostenuti con fondi della comunità, sarebbe stato opportuno differire il provvedimento in un altro periodo, proprio per evitare sospetti.
Intraprendere iniziative per aiutare le attività commerciali attraverso l’elargizione di sostegni economici, è sicuramente lodevole, ma sarebbe opportuno evitare la concomitanza con l’approssimarsi della campagna elettorale. La fretta, soprattutto quando coincide con un appuntamento politico-elettorale, può anche dare adito a pesanti sospetti.
Per intenderci, non sono in discussione gli aiuti o la quantità dei “ristori”, è il momento scelto che avrebbe dovuto consigliarne il differimento, magari a dopo i risultati elettorali. È, tanto per dirla tutta, il coincidente appuntamento elettorale con i “ristori” rappresenta un pessimo biglietto di presentazione. E non importa che potranno esserci, com’ è peraltro prevedibile, controlli. Il “fumus” di una iniziativa dal sapore clientelare rimane in tutta la sua portata e innesca gravi sospetti. Insomma sembra proprio che il rischio non sia stato sufficientemente calcolato. E la domanda corrente, infatti, è dove fossero, al momento della decisione, il Presidente e gli assessori, ma anche i consiglieri regionali?
Sulla Calabria da tempo gravano sospetti, il che determina danni alla “reputazione”. Una maggiore attenzione avrebbe consigliato di non forzare la mano, così come è accaduto a maggio dello scorso anno, quando si tentò con un blitz di riconoscere ai consiglieri regionali il “vitalizio”, estendendolo anche a coloro che avevano un solo giorno di anzianità. E, infatti, non se ne fece nulla! Fu questo un gesto apprezzato dai calabresi. Pensare, invece, che tutto si possa fare a prescindere, significa far cadere sulla Calabria l’onta del sospetto. Intelligenti pauca, dicevano i latini.
*giornalista

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