CATANZARO «Immagino che domani Tajani, Meloni e Salvini a Lamezia annunceranno la cacciata dalla loro coalizione per le prossime elezioni regionali di un tale che elogia Mussolini e il regime fascista, infarcendo le sue farneticanti parole di bufale, di falsità storiche, di pregiudizi, di ignoranza». Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni dopo le parole del presidente della Regione Calabria di oggi.
«Se questo non accadrà – conclude Fratoianni – significa che in Italia abbiamo una classe politica di destra che è nostalgica del fascismo, e questa non è una buona cosa per il Paese e neanche per gli elettori democratici di destra del nostro Paese».
Fratoianni si riferisca a un’intervista nella quale il governatore reggente, esprimendo «condanna assoluta e totale delle leggi razziali e delle guerre coloniali, della seconda Guerra Mondiale e di Salò» aggiunge che «bisogna riconoscere che il Duce è stato soprattutto all’inizio fautore di una rivoluzione sociale. Per la sua parte socialista mi piace dire che andrebbe riletto e nella rilettura dare una valutazione positiva a quello che la merita, poi c’è altro che non la merita. Una rilettura oggi si può fare». Nel corso del programma KlausCondicio in onda su Youtube, Spirlì ha detto che Mussolini «ha creato le case popolari, le pensioni, l’assistenza all’infanzia, l’assistenza alle donne, le bonifiche, l’industrializzazione, la grande industria della cinematografia con la costruzione di Cinecittà. Insomma tante e tante cose sono state fatte in quegli anni e io non posso dimenticarlo. Perché sarebbe come dire che dalla Prima Repubblica dobbiamo cancellare tutto perché ci sono state anche le stragi». Molti dei primati che Spirlì assegna a Mussolini sono stati in effetti smascherati come “bufale” storiche dei nostalgici del fascismo. Le pensioni, ad esempio, nel 1895 dal governo Crispi e poi estese a tutti i lavoratori nel 1919, prima del Ventennio. Così anche per le bonifiche, in buona parte completate dai governi precedenti. La prima legge sulle case popolari, invece, è del 1903.
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