CATANZARO Una vicenda connotata da numerosi paradossi quella dello stabilimento balneare il Paquito, storico locale della movida catanzarese che in data 11 giugno scorso era stato posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Catanzaro per presunti abusi edilizi.
Ad eseguire il sequestro la polizia municipale di Sellia Marina su denuncia sporta da un cittadino, che è la stessa persona che oggi risponde di tentata estorsione, in tre distinti processi penali, ai danni proprio del proprietario del Paquito, Francesco Faragò.
Ed infatti, stando ai capi di imputazione il proprietario e gestore del lido Paquito, negli ultimi vent’anni, ha purtroppo subito minacce, vessazioni, intimidazioni di ogni sorta, richieste estorsive fino a dover sopportare purtroppo anche l’incendio doloso dello stesso locale dato alle fiamme nell’anno 2012.
Oggi gli avvocati Michele Gigliotti e Francesco Pitaro hanno ottenuto il dissequestro del Paquito rappresentando l’insussistenza dei presupposti necessari a disporre il vincolo di indisponibilità sul bene ed evidenziando nello scritto difensivo la strumentalità della denuncia.
Una denuncia sconfessata altresì da un dato già in possesso delle forze dell’ordine, secondo cui l’odierna ubicazione dello stabilimento balneare è stata imposta con minaccia e violenza proprio da chi qualche giorno fa ha sporto formale denuncia.
x
x