REGGIO CALABRIA Gli ambienti vicini alla sinistra politica contro Spirlì. L’ultima in ordine di tempo del presidente facente funzioni è l’uscita “nostalgica” profusa durante un’intervista rilasciata al massmediologo Kalus Davi durante il programma KlausCondicio.
«Condanna assoluta e totale delle leggi razziali e delle guerre coloniali, della seconda Guerra Mondiale e di Salò, ma bisogna riconoscere che il Duce è stato soprattutto all’inizio fautore di una rivoluzione sociale», ha detto Spirlì. «Per la sua parte socialista mi piace dire che andrebbe riletto e nella rilettura dare una valutazione positiva a quello che la merita, poi c’è altro che non la merita. Una rilettura oggi si può fare», ha sottolineato Spirlì, aggiungendo che Mussolini «ha creato le case popolari, le pensioni, l’assistenza all’infanzia, l’assistenza alle donne, le bonifiche, l’industrializzazione, la grande industria della cinematografia con la costruzione di Cinecittà».
«Insomma – ha commentato – tante e tante cose sono state fatte in quegli anni e io non posso dimenticarlo. Perché sarebbe come dire – ha concluso Spirlì – che dalla Prima Repubblica dobbiamo cancellare tutto perché ci sono state anche le stragi».
L’uscita non poteva passare inosservata, ancor più se pronunciata da un’Istituzione dello stato repubblicano. Motivo per il quale diversi esponenti di movimenti e partiti di centrosinistra hanno fin da subito chiesto la testa di Spirlì. Ieri era stato il turno del deputato di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, che ha chiesto al centrodestra di cacciare il governatore facente funzioni dopo la sua uscita revisionista su Mussolini.
Oggi, il pentastellato presidente della Commissione Giustizia alla Camera, Mario Perantoni, parlando di «provocazioni antistoriche», si è augurato che «i calabresi lo mandino a casa», aggiungendo che «il fascismo e il suo leader Mussolini sono stati causa del dramma peggiore della storia italiana, ma c’è ancora qualcuno che per due voti tenta malamente di legittimarli». Per la deputata Pd Chiara Gribaudo, poi, Spirlì «vuole una “rilettura” del duce e della “sua parte socialista”. Si rilegga allora il discorso di Matteotti e si studi lo squadrismo contro le Camere del lavoro ad esempio. A destra non si arrendono a chiamarlo col suo nome: fascismo».
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