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Rinascita Scott, Mantella: «Razionale mi chiese di uccidere Peppe Cirianni»

La sollecitazione (poi ritirata) del «Leonardo Da Vinci della ‘ndrangheta» al pentito. Gli incontri a Roma e le cene a cipolla e ‘nduja

Pubblicato il: 22/06/2021 – 20:30
di Alessia Truzzolillo
Rinascita Scott, Mantella: «Razionale mi chiese di uccidere Peppe Cirianni»

LAMEZIA TERME «Per me Saverio Razionale era un mito. Girava per Vibo con una Lamborghini Diablo». Il collaboratore di giustizia Andrea Mantella ripercorre i suoi ricordi su colui che, in sede di esame nel processo “Rinascita-Scott” non ha esitato a definire «il Leonardo Da Vinci della ‘ndrangheta», ovvero Saverio Razionale, boss di San Gregorio D’Ippona, imputato nel maxiprocesso per associazione mafiosa e anche per omicidio. Mantella – controesaminato dall’avvocato Giovanni Puteri – ricorda che da ragazzino, alla fine degli anni 80, vedeva il suo «mito criminale» («un falso mito», ricorda oggi in aula) passare da Vena di Ionadi «e lo salutavo».
Il collaboratore, stando ai suoi ricordi, dice che conobbe personalmente Razionale nel carcere di Paola nel 1999. È qui che Razionale gli avrebbe fatto da padrino durante una cresima nella cappella del carcere – «all’epoca c’era il vescovo Nunnari se non ricordo male» – e gli avrebbe poi regalato un orologio Eberhard fatto pervenire ai familiari tramite i Lo Bianco. Non solo, subito dopo l’uscita dal carcere «Razionale mi diede 7/8 milioni di lire per comprare un camion».
Mantella afferma – rispondendo alle domande di Puteri – di essere uscito dal carcere di Torino a marzo 2008 e di essere stato mandato ai domiciliari nella clinica Villa Verde a Donnici, in provincia di Cosenza. A giugno 2009 viene rimesso in libertà. Da aprile 2010 a luglio 2011 torna a Villa Verde perché perde un ricorso in Cassazione.

Gli incontri a Roma e la richiesta (ritirata) di uccidere Peppe Cirianni

Mantella racconta di avere incontrato Razionale a Roma in due occasioni. Una volta in seguito all’omicidio di Raffaele Cracolici. Di essere andato a Roma con Pino Galati e Gregorio Gasparro – arrivati nella Capitale con una Bmw e rientrati con un aereo. Nella seconda occasione «io vado in autonomia con i Bonavota. Saverio Razionale mi manda a chiamare che mi aspettava ad un bar».
«Razionale mi ha parlato che voleva uccidere Peppe Cirianni (un pregiudicato di Piscopio, ndr) per fargli pagare quello che gli aveva fatto a Razionale e a Giuseppe Fiorillo. Mi chiese se io ero disponibile a ucciderlo perché aveva saputo che Cirianni era a Livorno. Io dissi che non c’era nessun problema che lo vado ad ammazzare io».
In seguito l’omicidio non andò in porto. «Non so perché Razionale ha cambiato idea», dice Mantella. Per il resto, ricorda Mantella, Razionale – che «discriminava i vibonesi come persine stupide e rozze» – gli avrebbe chiesto di salire a Roma da lui.

La casa romana di Razionale

Mantella racconta di essere stato in una sola occasione nell’abitazione romana di Razionale. La descrizione dei luoghi fa sorgere una lunga discussione tra il collaboratore e la difesa. Mantella insiste nel dire di avere fatto il riconoscimento del luogo con il Ros centrale a Roma e di avere riconosciuto abitazione, piscina, campi da tennis, l’antenna e quant’altro. Sulla descrizione però il collaboratore non ricorda determinati particolari e riferisce che «da remoto non sono in grado di dare una risposta», affermando di essere più propenso a un sopralluogo. Ricorda che l’abitazione si trovava in un residence a «un piano basso». Non ricorda come si accedesse dall’appartamento alla piscina o se in una stanza vi fosse una finestra o un balcone. Ricorda che in quell’unica occasione in cui entrò in casa di Razionale – «che era piccola, funzionale per due persone, un miniappartamento» – mangiarono insieme cipolle e ‘nduja ed entrò un raggio di luce e Mantella si accorse del ritratto del padre di Razionale in una cornice d’argento. Ricorda che c’erano arredi a scomparsa e che il design era «ultramoderno». «L’ultima volta che vidi Razionale a Roma fu prima dell’operazione Asterix», dice Mantella. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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