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la riunione

Cosenza, Iacucci incontra una delegazione di tirocinanti della Provincia

Lettera a Spirlì e Orsomarso, d’accordo con i segretari regionali delle sigle sindacali. «Basta false promesse, si apra un tavolo di confronto»

Pubblicato il: 23/06/2021 – 14:46
Cosenza, Iacucci incontra una delegazione di tirocinanti della Provincia

COSENZA «La situazione dei cosiddetti “tirocinanti” calabresi, che in questi giorni hanno dichiarato lo stato di agitazione, rischia di diventare un dramma per migliaia di famiglie se non si interverrà al più presto per individuare una soluzione dignitosa e concreta. Proprio in vista dell’imminente scadenza dei T.I.S. (Tirocini di inclusione sociale), sono state avanzate diverse ipotesi e non sta a me stabilire quale sia la più corretta. Di sicuro, però, non si possono lasciare questi lavoratori senza una risposta e senza alcuna prospettiva sul loro futuro se non una (sempre auspicabile) proroga di un ulteriore anno». È quanto afferma il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, che ha inviato una lettera al presidente della Regione, Antonino Spirlì, e all’assessore al Lavoro, Fausto Orsomarso, sollecitando l’apertura di un tavolo di confronto, così come richiesto dai segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil e dall’Unione Sindacale di Base. «Il mio impegno non mancherà ma la Regione e anche il Governo devono fare la loro parte. Bisogna avere il coraggio di parlare il linguaggio della verità, non fare false promesse», dichiara Franco Iacucci che stamattina, nella Sala degli specchi del Palazzo della Provincia, ha incontrato una delegazione di tirocinanti che ha chiesto maggiori tutele e un impegno comune per vedere riconosciuti i loro diritti. «Si tratta di 6250 disoccupati di lunga durata ed ex beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga che negli anni attraverso diverse misure di politiche attive sono stati impiegati negli Enti Locali di tutta la regione, sopperendo spesso all’atavica assenza di personale e facendosi carico di importanti funzioni. In quanto presidente della Provincia di Cosenza (dove sono attivi 60 tirocini di inclusione sociale) nonché sindaco di Aiello Calabro, sono consapevole – afferma Franco Iacucci – dell’importanza che rivestono questi lavoratori nei nostri Enti e anche delle loro difficoltà di fronte ad un futuro incerto e ad una quasi certa impossibilità di ricollocazione nel mondo del lavoro. Pertanto, mi sento di sostenere la proposta dei segretari generali regionali di Cgil, Cisl, Uil e Usb di aprire al più presto un tavolo di confronto, alla presenza anche del Governo nazionale e della deputazione calabrese, in merito alla vertenza dei tirocinanti. Ritengo, infatti, che solo con la concertazione e la collaborazione tra le istituzioni – conclude il presidente Iacucci – si possano trovare soluzioni e intraprendere una strada condivisa che possa ripristinare una corretta e ridare dignità e speranze ai lavoratori e alle loro famiglie».

La lettera dei tirocinanti calabresi

«I circa 7.000 tirocinanti calabresi sono madri e padri di famiglia che prestano da anni servizio presso Enti Pubblici e Privati e presso Ministeri (Giustizia,Miur,Mibact) e che hanno visto i loro anni più belli tingersi di grigio per quei anni trascorsi nella precarietà cronica e con le continue lotte per rivendicare un’ancorata dignità al lavoro in termini di contrattualizzazione. Si tratta di manovalanza a basso costo e che garantisce da anni quei servizi strategici ed essenziali in tutto il territorio calabrese. I circa 7.000 tirocinanti calabresi hanno principalmente famiglie monoreddito e un’età anagrafica difficilmente ricollocabile nel mondo lavoro. E sul calvario dei circa 7.000 tirocinanti calabresi prostrato da anni di precarietà (benché prestino servizio con le medesime mansioni di un vero e proprio dipendente pubblico) incombe il temibile spauracchio di trovarsi presto sulla strada. Il periodo di tirocinio è prossimo alla scadenza per circa la metà dei tirocinanti calabresi e non ci sono notizie confortanti in merito alla questione. Da Roma allo stato attuale non ci sono sviluppi sulla vicenda dei circa 7.000 tirocinanti calabresi e questa situazione d’incertezza rischia di pesare notevolmente sulla devastata e infelice di questo bacino di lavoratori, che hanno vissuto per anni con la speranza che le false promesse del politico di turno potesse risolvere la loro situazione per poi trovarsi a vivere, anno dopo anno , con le varie proroghe concesse al loro tirocinio (senza diritti contributivi e previdenziali) e con la somma irrisoria di 500 € concessa soltanto al raggiungimento del monte ore previsto e con la compiacenza da sempre della regione Calabria che ha potuto avvalersi così di manodopera qualificata però a basso costo di persone giovani e soprattutto di meno giovani (molti tirocinanti sono ultra 50enni). Proseguono nel frattempo le protese da parte dei tirocinanti calabresi che chiedono una volta per tutte dignità al lavoro e pertanto una regolarizzazione della loro annosa e precaria situazione lavorativa rifiutando nuove iniziative di proroghe che rimanderebbe la loro problematica ulteriormente e privando al contempo del loro prezioso supporto nello svolgimento di servizi essenziali per l’intera comunità. Seguiranno aggiornamenti».

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