CATANZARO Nel corso dell’anno 2020 i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito complessivamente 1.117 interventi operativi e 1.423 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti operativi della propria missione istituzionale.
Il contrasto all’evasione fiscale si è concentrato verso i fenomeni più rilevanti, rapportati alle caratteristiche economiche e produttive del territorio, che minano anche la concorrenza leale tra le imprese. Sono stati eseguiti 79 interventi ispettivi che hanno consentito, tra l’altro, di individuare 7 evasori totali e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per reati fiscali, n. 36 soggetti, di cui 4 tratti in arresto. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è pari ad oltre 7,2 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano ad oltre 8,1 milioni di euro. Sempre nell’ambito del contrasto all’economia sommersa, vanno segnalati i 15 lavoratori in “nero” o irregolari scoperti dai Reparti della provincia catanzarese, parte dei quali impiegati presso lidi e stabilimenti balneari, che hanno portato a verbalizzare 9 datori di lavoro, In alcuni casi, ai fenomeni di sommerso da lavoro si accompagnano altre situazioni gravi in danno dei dipendenti. A tal riguardo, si ricorda l’operazione svolta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Lamezia Terme, denominata “Articolo 36”, che rientra in un progetto investigativo studiato dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e dalla Guardia di Finanza, attraverso il quale si intende fronteggiare il pervasivo fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori. L’attività investigativa, sviluppata durante tutto l’anno, ha portato il Gruppo di Lamezia Terme a segnalare all’Autorità Giudiziaria, ai sensi della legge istitutiva del reato di “caporalato”, 17 soggetti, 3 società per responsabilità amministrativa e ad accertare 41 vittime da sfruttamento del lavoro. Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 12 controlli riscontrando 7 violazioni. Verbalizzati 35 soggetti di cui 5 denunciati. Sequestrati 10 punti clandestini di raccolta scommesse.
Anche nella provincia di Catanzaro una sempre maggiore attenzione operativa viene rivolta al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica. Le frodi scoperte dai Reparti della Guardia di Finanza di Catanzaro in danno del bilancio nazionale e comunitario ammontano ad oltre 10 milioni di euro. In materia di danni erariali, sono state segnalate 155 persone per oltre 35,4 milioni di euro (con circa 7 milioni di euro sottoposti a sequestro e formulate proposte di sequestro per oltre 18,5 milioni di euro) in applicazione delle innovative disposizioni del nuovo Codice di giustizia contabile, che consentono di “mettere in sicurezza” gli importi contestati a titolo di danno erariale, in modo da poterli poi incamerare direttamente in caso di condanna dei responsabili da parte della Magistratura contabile. È quanto avvenuto, ad esempio, con l’operazione “Extra Ordinem”. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro, su disposizione della Procura Regionale della Corte dei Conti per la Calabria di Catanzaro, hanno sequestrato beni immobili, conti correnti, quote societarie e attività finanziarie per complessivi 2.851.889 euro nei confronti di un ex commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico della calabria e del suo principale collaboratore. I due dirigenti, nel periodo 2011-2015, avevano indebitamente utilizzato fondi pubblici erogati dal ministero per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare. Nell’ambito della spesa previdenziale e sanitaria sono stati esperiti 502 interventi in materia di prestazioni sociali agevolate, rilevando irregolarità per il 25% dei casi e 15 controlli in materia di ticket sanitario rilevando irregolarità per l’86% dei casi. Complessivamente, nell’ambito del settore sanitario, sono state accertate frodi per circa 5 milioni di euro, effettuati sequestri per oltre 10,6 milioni di euro, denunciati 78 (di cui 20 arrestati) e accertati danni erariali (in questo specifico settore) per oltre 13,8 milioni di euro.
Molteplici sono state le attività operative concluse nel corso del 2020 nell’ambito del contrasto al fenomeno dell’assenteismo nel settore della Sanità. In particolare, vale la pena di ricordare alcune operazioni eseguite dal Nucleo PEF di Catanzaro:
La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria, a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenziale. Nel corso del 2020, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 526 soggetti, ed ammonta ad oltre 40,4 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 89 milioni di euro e di circa 1,5 milioni di euro. Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 59 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per circa 6 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di 10 accertamenti nei confronti di 12 soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare. In tale ambito, meritano di essere ricordate le seguenti attività:
I finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, nell’ambito delle attività finalizzate al controllo della spesa pubblica nazionale, in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno individuato e segnalato finora all’Autorità Giudiziaria 129 soggetti per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza, hanno passato al setaccio la posizione di 139 famiglie, selezionate sulla base di molteplici indici di rischio e accertato l’indebita percezione del beneficio per circa 1 milione di euro.
Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza di Catanzaro ha proceduto al sequestro, complessivamente, di circa 5 kg di sostanze stupefacenti di cui oltre 4 kg di hashish e marijuana, e oltre 500 gr. di cocaina e di altre droghe, nonché 1 mezzo utilizzato per i traffici illeciti della specie, arrestando 27 soggetti. A seguito della emergenza epidemiologica da Covid-19, i Reparti del Comando Provinciale di Catanzaro hanno concentrato tutte le loro risorse operative da un lato verso la verifica del rispetto delle misure di contenimento e, dell’altro, verso il contrasto di condotte ingannevoli e truffaldine finalizzate al conseguimento di illeciti profitti derivanti dallo stato emergenziale. Sequestrate oltre 84.000 mascherine (dispositivi di protezione individuale) in quanto commercializzate lungo la filiera distributiva con esose percentuali di ricarico, ovvero, in altri casi non conformi alle vigenti norme sanitarie e, quindi, non sicure; oltre 2.140 litri di igienizzanti (detergente commercializzato illecitamente come sanificante e battericida); oltre 16.800 prodotti vari (tra disinfettanti, saponi, etichette di cui 2.500 da applicare sui detergenti illeciti). In questo ambito, merita di essere ricorda l’operazione “Polish Masks”. L’attività operativa, condotta dai militari della Tenenza di Soverato, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Catanzaro, iniziata da controlli di routine presso operatori commerciali della località costiera, ha permesso di risalire all’intera filiera commerciale, fino a arrivare ad una società distributrice avente sede nel napoletano, specializzata nel commercio e nel confezionamento di abiti di carnevale, che, in periodo di piena emergenza da coronavirus, aveva dirottato il suo core business nella vendita dei dispositivi di protezione individuale. Sono state sequestrate su tutto il territorio nazionale oltre 125 mila mascherine di provenienza cinese (di cui circa 74 mila nella provincia di Catanzaro), pericolosi per la salute pubblica destinate anche ai bambini. Le attività hanno portato alla denuncia della rappresentante legale della società distributrice, residente in provincia di Napoli, e del rappresentante di commercio, residente in provincia di Foggia, in concorso per i reati di frode in commercio e di contraffazione.
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