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Catanzaro, le Regionali alzano (pericolosamente) la temperatura nel centrodestra

Alta tensione tra i big della coalizione: le frizioni tra il gruppo di Tallini e l’area di Esposito fanno capolino in Consiglio comunale

Pubblicato il: 24/06/2021 – 17:51
Catanzaro, le Regionali alzano (pericolosamente) la temperatura nel centrodestra

CATANZARO Piedi di piombo e coltelli nell’ombra. I big del centrodestra a Catanzaro si muovono come tanti elefanti in una cristalleria. Equilibri sottilissimi e precari, schermaglie, colpi bassi (in verità finora più accennati e minacciati che tentati e/o attuati), veleni assortiti, guerre di posizione, dispetti: l’avvicinarsi dell’appuntamento con le Regionali del dopo estate (e, all’orizzonte, delle Comunali del dopo Abramo) rende incandescente il campo dello schieramento e caldi i rapporti tra i “colonnelli”, che incominciano a giocare pesante ora che la cavalcata di Roberto Occhiuto e della coalizione è ufficialmente partita e si sgomita per un posto in prima fila nelle liste più forti e più attrattive. Il terreno di scontro è essenzialmente circoscritto a Forza Italia. Gli osservatori politici più avveduti riferiscono che il leader degli azzurri Mimmo Tallini ha riconquistato spazi e centralità ma riferiscono anche di una serrata trattativa – in altre sedi – per un ingresso ufficiale tra i forzisti anche del consigliere regionale della Casa delle Libertà Baldo Esposito, leader con Piero Aiello e con il presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Marco Polimeni, di “Catanzaro da Vivere” e legato al gruppo dei fratelli Gentile. Per questo – riferiscono fonti accreditate – nei giorni scorsi la temperatura nel centrodestra a Catanzaro si sarebbe impennata in modo esponenziale, al punto che si sono fatte insistenti e consistenti le voci di una raccolta di firme che Forza Italia avrebbe avviato per portare in aula una mozione di sfiducia contro lo stesso Polimeni, tra l’altro indicato come papabile candidato sindaco per il post Abramo. Su queste premesse oggi era convocato un Consiglio comunale che si preannunciava campale, da soluzione finale, il primo Consiglio comunale tra l’altro con il muovo assetto della Giunta, dopo le dimissioni di Alessio Sculco e l’ingresso di Rosario Lostumbo e una successiva redistribuzione delle deleghe assessorili. Sgomberiamo subito il campo: la montagna ha partorito il topolino, nel senso che il centrodestra non è scoppiato. Qualche accenno di guerriglia – alcuni azzurri a esempio hanno messo in dubbio la legittimità della seduta perché non sarebbe stata inserita all’ordine del giorno la surroga dei consiglieri Filippo Mancuso, dimissionario, e Lostumbo, ora assessore – ma alla fine la guerriglia non c’è stata, rimandata alle prossime puntate. Perché il terreno nel centrodestra resta minato, con i protagonisti che si guardano con molta circospezione ed essenzialmente in cagnesco ma (ancora) non si azzannano. E i protagonisti sono tanti, perché c’è anche’è il sindaco Sergio Abramo, che in questa fase sta essenzialmente alla finestra evitando accuratamente di sbilanciarsi da una parte o dall’altra, e c’è inoltre il consigliere regionale della Lega Mancuso, dato nelle ultime settimane in avvicinamento a Tallini, e poi ci sono i meloniani di Fratelli d’Italia di Wanda Ferro, che sottotraccia stanno diventando sempre più una calamita irresistibile per i tanti delusi degli altri partiti del centrodestra. (c. a.)

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