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«Il Pd lavora per unire. Ventura è la donna giusta, innamorata della sua terra»

Il responsabile Pd per gli Enti locali al talk 20.20: «Destra unita per continuare a fare male le cose. de Magistris e Magorno devono scegliere»

Pubblicato il: 24/06/2021 – 7:02
«Il Pd lavora per unire. Ventura è la donna giusta, innamorata della sua terra»

LAMEZIA TERME «Il Partito Democratico, in Calabria, accompagnerà quello che dovrà essere un processo popolare. C’è ancora troppa gente che non vota: non consentite che a scegliere siano solo quelli che lo fanno per mestiere».
Guarda al futuro il responsabile Pd per gli Enti Locali Francesco Boccia, ospite del nuovo episodio del talk di approfondimeto 20.20 condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro. Nell’episodio andato in onda questo 23 giugno sul canale 211 e in streaming su L’altro Corriere Tv l’ex ministro non soltanto ha argomentato la scelta – di concerto coi Cinquestelle – di candidare l’imprenditrice Maria Antonietta Ventura, ma si è anche soffermato sulle altre “parti” in campo. Da quelle avverse ai possibili alleati.
«Noi vogliamo vincere in Calabria. – dice Boccia – E vogliamo farlo aggregando tutti coloro che hanno una chiara idea di società, voglia di riscatto e non vogliono mettere la polvere sotto al tappeto». Motivo per il quale «abbiamo testardamente lavorato per allargare campo» anche «grazie alla capacità e alla cifra politica di una persona come Nicola Irto, uno dei dirigenti politici più capaci del centrosinistra al Sud».

«Vogliamo essere alternativi alla destra»

«Salvini porta bene. – dice, ironico – L’anno scorso fece la previsione del 7 a 0. Una delle regioni in cui era convinto di vincere era proprio la Puglia e sapete come finì».
Secondo Boccia, le sortite sempre più frequenti del “Capitano” leghista al Sud sono frutto del suo «approccio molto arrogante, soprattutto nel Mezzogiorno, dove viene quasi da “padrone”».
La proposta del centrosinistra, nell’analisi di Boccia, si rifà a importanti precedenti storici: «Siamo nella stessa condizione in cui i nostri predecessori si ritrovarono nel 1996, quando, con la nascita dell’Ulivo, iniziò una nuova stagione politica che mise insieme, partendo dalla centralità della persona, un nuovo perimetro sociale che permise di battere la destra allora guidata da Berlusconi». Ma «questa destra è molto peggiore» secondo il deputato Pd «perché aniteuropeista, sovranista, convinta di dare una ricetta alla Calabria, una terra aperta per definizione, dicendo “chiudiamoci”». Ieri la “prima” ufficiale del “ticket” Occhiuto-Spirlì. «Abbiamo visto una destra fatta di persone che si mettono insieme per continuare a fare male le cose che stanno facendo».

«Noi lavoriamo per unire»

«Il centrosinistra, quando costruisce il perimetro, è assolutamente in linea con l’indicazione sulla quale abbiamo lavorato già con Zingaretti. Noi lavoriamo per unire, aprendoci al confronto». Boccia rispedisce al mittente le polemiche sorte da alcuni partecipanti poi distaccatisi dal tavolo di centrosinistra. «Quando poi si scade nella delazione – aggiunge – come successo in Calabria, in settori esterni alle alleanze che abbiamo costruito, lì si fa male alla terra stessa che si pensa di servire».
«Siamo passati attraverso un’analisi molto chiara. Otto mesi fa abbiamo perso con Jole Santelli, che era un’avversaria politica ma molti di noi la hanno nel cuore per aver condiviso, seppur su sponde diverse, molte battaglie parlamentari». E alle scorse regionali, la vittoria del centrodestra – pur considerata l’altissima percentuale di astenuti – fu schiacciante: «Santelli vinse con 25 punti. Noi da lì partiamo, da quel 30% del centrosinistra che era unito ma non ancora così largo come volevamo. Allora, abbiamo chiamato a raccolta la società civile calabrese ripartendo da una considerazione di fondo: dopo un anno drammatico come quello che abbiamo vissuto, la Calabria deve ripartire». 

«Maria Antonietta Ventura è un’imprenditrice libera, trasparente, innamorata della sua terra»

«Ci sono stati settori colpiti più pesantemente dalla pandemia. In questi lavoreremo di concerto coi nostri deputati Antonio Viscomi ed Enza Bruno Bossio, che non saranno soli. Non possiamo fermarci all’assistenza, dobbiamo lavorare per allargare il campo progettando il futuro della Calabria». Per farlo, la scelta degli alleati Pd-M5S è ricaduta su Maria Antonietta Ventura, imprenditrice e presidente regionale Unicef, che ha sùbito risposto positivamente alla chiamata.
«Dovevamo allargare il campo e rivolgerci alla società civile. – dice Boccia – E in Maria Antonietta Ventura abbiamo individuato un’imprenditrice solida, libera, trasparente, innamorata della sua terra che ha accettato di guidare questo percorso».
Anche in questo caso non sono mancate polemiche per il carattere della scelta, da alcuni definito “estemporaneo”. Tra questi la portavoce delle sardine calabresi Jasmine Cristallo.
Boccia replica: «Io guardo col cuore alla Calabria. Al tempo della rivoluzione politica pugliese c’erano tanto intellettuali padri di una idea di “rottura” quanto un gruppo dirigente che veniva fuori dalla politica, intercettato dalla società. Ci fu una contaminazione. Nessuno si sognò mai di dire ai partiti che erano “brutti, sporchi e cattivi”. Lo dico perché, ricordate, ci vuole molta umiltà e amore per la terra. I partiti sono fondamentali se si rigenerano. Abbiamo allora provato a dire: mettiamo insieme la parte sana della Calabria. Ecco perché io ho ascoltato tutti, come indole ascolto anche quelli che mi insultano». Tra gli intellettuali che parteciparono a quella “primavera” pugliese anche Franco Cassano, «come potrebbe essere Enzo Ciconte (in Calabria, ndr), aiutò noi giovani a costruire un fronte».

Evitare di ricadere negli errori del passato

Principale polemica intorno al nome della candidata governatrice designata è che alla base parrebbe esserci lo stesso schema che portò alla scelta di Pippo Callipo per la scorsa tornata. Con tutto quello che ne conseguì. «Penso che Maria Antonietta Ventura possa aiutarci molto a lavorare su quella parte di società calabrese aperta. Sarà compito suo fare delle liste aperte, competitive, giovani, anche arrembanti che non devono chiedere niente a nessuno, né nei partiti né nelle stesse liste civiche. Il mondo del volontariato calabrese è eccezionale, entri dentro, guidi, perché la politica la rappresentiamo tutti». E su Callipo: «Se avesse avuto con sé anche le altre forze come Cinquestelle e lo stesso Carlo Tansi, sarebbe stata un’altra partita».
Boccia si dice colpito della determinazione vista in Ventura, «una donna di Calabria, una donna tosta che ha fatto tutto quello che ha fatto in un contesto di uomini. E chi glielo fa fare? Ci sono regioni che quando uno si candida viene passato al setaccio anche dai delatori. Lei ci ha convinto per la sua forza e la sua determinazione. Penso che lascerà, se non lo ha già fatto, tutte le cariche aziendali perché non bisogna avere nessun conflitto».
«I nomi vagliati erano tutti molto autorevoli, non li faccio per correttezza ma dico che non tutti erano imprenditori: qualcuno era professore universitario, c’era qualche magistrato, qualche giornalista. La lista è lunga e non è un “casting”: è sempre stato così, anche in tutte le città dove andiamo al voto. Ci sono autocandidature, candidature portate dal civile e candidature portate da pezzi della società civile».

de Magistris: dentro o fuori dal «perimetro»?

A proposito di alleanze, compiute e mancate. «de Magistris – dice Boccia – deve prendere una decisione. Fuori dalla coalizione Pd-M5S c’è solo la destra e chi è fuori da quel perimetro favorisce la destra. Viene da un decennio di attività amministrativa a Napoli. Penso che avrebbe avuto più senso rimanere per offrire il suo contributo nel salvare la società. Invece ha deciso di lasciare la società e spostarsi in altra regione per fare un’operazione che aiuta la destra. Le forze che in queste settimane si stanno muovendo intorno all’alleanza Pd-M5S puntano a portare avanti un’idea di sviluppo della Calabria». La Calabria «è un punto fermo della politica italiana», con tutte le sue peculiarità: «La nostra battaglia per la legalità è a prova di bomba. Ho fatto mio il manifesto del primo maggio delle organizzazioni del lavoro, mai ascoltare sul Pnrr dal presidente Spirlì, così come per la sicurezza sul lavoro, dove chiedevano un tavolo. Spero che Occhiuto dica qualcosa come candidato. Noi abbiamo apprezzato la prima uscita della candidata presidente Ventura che dice: parto dal confronto coi sindacati».
Discorso simile per Italia Viva che ha individuato Ernesto Magorno come candidato autonomo: «Come ha detto Enrico Letta, noi siamo sempre pronti ad unire: prima il centrosinistra, poi l’alleanza coi Cinquestelle. Dipende da loro, se condividono la nostra idea di “rottura”. Loro (Italia Viva, ndr) in Puglia dissero “Meglio Fdi che il Pd” e Scalfarotto finì all’1,6%. Se Magorno si candida senza ascoltare il nostro programma politico, sbaglia. Ma se non si riuscirà ad allargare il più possibile, a un certo punto, possiamo solo allearci con gli elettori».

La mancata candidatura di Irto, le primarie

«Eravamo partiti dalla candidatura – migliore possibile per il centrosinistra, che era quella di Nicola Irto. Ma la scelta successiva e la sua generosità ci hanno permesso allargare il fronte», dice Boccia. Da qui il connubio coi Cinquestelle che in Calabria non godono di ampie percentuali. Prima di optare per un candidato civico era stata avanzata l’idea di possibili primarie, per le quali lo stesso Irto – al tempo già candidato in pectore – aveva manifestato la propria disponibilità. «La democrazia partecipata, ogni volta che si attiva, produce cose importanti. – sottolinea Boccia – Ma per farla funzionare bisogna essere almeno in due. In Calabria c’era solo Nicola Irto, gli altri partiti non hanno ritenuto opportuno farle e se costruisci una coalizione devi ascoltare anche gli altri».

Gli appuntamenti calabresi con un occhio attento a Cosenza

Il lavoro per la Calabria trascende il discorso sulle candidature e passa da una fitta agenda di impegni che vedranno, come annunciato, la visita di Enrico Letta già i primi di luglio.
«Saremo tutti in regione per iniziare, ognuno nel proprio ambito, il nostro lavoro». I dati Calabresi raccontano di una regione che richiede molto lavoro in diversi ambiti. «Mi fa rabbia leggere alcuni dati dell’economia calabrese e scoprire che per un’opera minore ci vogliono cinque anni. La colpa di tutto questo è di un sistema, che dobbiamo far saltare per ricostruirlo insieme. Dobbiamo utilizzare questo lavoro per cambiare la Calabria e convincere le persone ad appoggiare riformisti e progressisti».
Nella tornata di amministrative, anche le elezioni per il Comune di Cosenza. Ma Boccia non si sbilancia sui nomi: «Sicuramente una delle città più importanti che andranno al voto. Verrò presto io, come promesso ai dirigenti. Nei prossimi giorni nomineremo un nuovo commissario del Pd per sostituire Marco Miccoli e sicuramente troveremo una sintesi forte a Cosenza. C’è un presidente della provincia, Iacucci, che è molto bravo e sta supplendo in questo momento a molte cose, ma noi vogliamo vincere nella città di Cosenza». E sempre a proposito di elezioni, Boccia conclude con un invito ai calabresi: «Entrate nel palazzo della Regione e fatelo vostro».

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