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Consiglio regionale, il “bottino pieno” della maggioranza e il flop delle interrogazioni

Il centrodestra fa incetta di provvedimenti “fuori sacco”. Via libera agli indirizzi del Por dopo la polemica sul “copia e incolla”

Pubblicato il: 25/06/2021 – 19:28
Consiglio regionale, il “bottino pieno” della maggioranza e il flop delle interrogazioni

REGGIO CALABRIA Il Consiglio regionale come un bancomat. La maggioranza di centrodestra completa l’ennesimo “bottino pieno” di questa fase finale della legislatura approvando, nell’ormai canonica e collaudata mezz’oretta, una decina di proposte di legge “fuori sacco” che tutto sembrano tranne che urgenti e indifferibili come si converrebbe ad un’assemblea in congedo e in prorogatio. È questo il succo di una seduta surreale e a tratti confusionaria, che rivela inoltre, ancora una volta il flop del sindacato ispettivo, con circa il 90% delle interrogazioni non discusse per l’assenza del presidente facente funzioni Spirlì o del consigliere regionale proponente.

Ok agli indirizzi strategici fondi Por, la polemica sul “copia e incolla”

Il primo “colpo” la maggioranza lo piazza approvando proposta di provvedimento amministrativo di presa d’atto degli indirizzi strategici per la programmazione dei fondi comunitari 2021-27. Il provvedimento, relazionato in aula dal consigliere regionale Giuseppe Neri (FdI), presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, rappresenta il primo passaggio per la futura programmazione dei fondi comunitari 2021-27 della Regione Calabria. Questa proposta di provvedimento amministrativo era già stata inserita nell’ordine del giorno del Consiglio regionale in una seduta di marzo ma poi era stata rinviata dopo che l’opposizione aveva denunciato la presenza, nel provvedimento, di un errore, la citazione del territorio di altri regioni invece di quello calabrese: in particolare, le critiche erano state in quell’occasione espresse dal capogruppo del Pd, Domenico Bevacqua, che aveva parlato di «infelice e gravissimo “copia-incolla”» di documenti varati da altre Regioni. La stessa critica è espressa anche nell’odierna seduta dal consigliere del Pd Carlo Guccione: «È gravissimo che per la seconda volta siamo chiamati ad approvare gli indirizzi strategici della programmazione comunitaria sulla base di un testo copiato dalla Lombardia, chiedo che si attivi una commissione d’inchiesta, la prima volta è tollerabile, la seconda volta no. La commissione d’inchiesta – dice Guccione – dovrà servire a chiarire il perché di scopiazzature e colpire gli eventuali responsabili». Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo del Misto, Francesco Pitaro, che stigmatizza «la generale inconsistenza del provvedimento della Giunta perché perpetua la pratica clientelare dei finanziamenti a pioggia attraverso i fondi europei». A replicare per la maggioranza di centrodestra ancora Neri, per il quale «oggi non discutiamo di quel primo testo che citava la Lombardia, perché è stato appositamente corretto e modificato, ma un nuovo provvedimento. Faccio presente all’opposizione che per motivi di trasparenza e legittimità non potevano eliminare il primo documento. Avrei gradito che ci si confrontasse sul merito della proposta». Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, esprime «rammarico per l’assenza odierna del presidente facente funzioni della Giunta di Spirlì, che conferma l’approssimazione e il disinteresse della maggioranza verso gli interessi dei calabresi nonostante l’importanza del tema dei fondi europei per la Calabria. E resta il “copia e incolla” con i documenti di Lombardia e Friuli, vuol dire che non c’è una visione della Calabria. Inoltre – aggiunge Bevacqua – non capisco questa fretta di approvare le linee strategiche del Por a pochi mesi dalle elezioni e senza la firma dell’atto di partenariato tra governo e Unione europea». Dai banchi della Giunta interviene l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Fausto Orsomarso: «Capita anche alla Lombardia o ad altre di copiare dalla Calabria. Queste polemiche non servono in una fase in cui abbiamo una grande emergenza. E non accetto che si parli di pratiche clientelari, che questa Giunta non sa dove stanno di casa. Avrei gradito – rileva Orsomarso – che il documento fosse discusso nel merito e nei contenuti. Poi convengo con le considerazioni sulla tempistica».

Ok all’equiparazione dell’indennità dei commissari di enti sub regionali con quella dei dg della Regione

Nel giro di poco più di mezzora, poi, il centrodestra incassa tutte le altre proposte di legge inserite “fuori sacco”, una decina, presentate, a vario titolo, dal capogruppo di Forza Italia Antonio De Caprio, dal consigliere regionale di Forza Italia, Raffaele Sainato, da Nicola Paris del Misto e Tilde Minasi della Lega, da Pierluigi Caputo di Jps. C’è di tutto di più, in questo “pacchetto” che, sia pure ammantato con la motivazione legata all’emergenza Covid, ha un certo sapore pre-elettorale: in sostanza si tratta essenzialmente di provvedimenti in materia di edilizia residenziale e tutela del patrimonio edilizio, di occupazione degli alloggi senza titolo di edilizia residenziale pubblica, di proroga termini per il completamento di opere pubbliche, di modifica della leggi istitutiva del Garante dei detenuti, di equo compenso, di concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche. Spunta anche – e viene approvata – una proposta di legge che equipara il trattamento economico dei commissario straordinari degli enti para e sub regionali a quello dei dirigenti generali della regione, sulla base dell’assunto – tutto da dimostrare – del loro lavoro ancora più straordinario a causa dell’emergenza Covid 19.

Approvata una norma pro-Corap

Nel “mare magno” del fuori sacco c’è però anche una proposta di legge che ha una sua utilità, quella del capogruppo di Fratelli d’Italia, Filippo Pietropaolo, che prevede un supporto di Fincalabra al Corap in crisi per garantire gli stipendi ai lavoratori del Consorzio industriale e la continuità del servizio di depurazione: non accolti, sul punto, per il parere contrario della Giunta e del relatore due emendamenti di Giuseppe Giannetta, di Forza Italia. C’è anche una proposta di legge che arriva dall’opposizione, segnatamente da Graziano Di Natale (Iric), agevolare gli incontri negli ospedali, in condizioni controllate e sicure, dei degenti Covid con i familiari: la proposta riceve il disco verde dall’aula. Giusto per la cronaca: approvati anche il rendiconto del Consiglio regionale e un debito fuori bilancio.

L’inutile question time

In tutto, per approvare tutte queste proposte di legge, l’aula, ormai priva di gran parte dell’opposizione di centrosinistra, impiega all’incirca mezzora, come già avvenuto altre volte. Ma è breve anche il tempo dedicato al question time, che era slittato dalla scorsa seduta e che si rivela sostanzialmente inutile anche nella seduta odierna. Delle oltre 60 interrogazioni calendarizzate, infatti, ne vengono discusse solo 7: le altre o vengono rinviate per l’assenza dei destinatari, anzitutto del presidente facente funzioni della Giunta regionale Nino Spirlì, o vengono dichiarate decadute per l’assenza dei consiglieri regionali proponenti, in buona sostanza quelli dell’opposizione. Critico Carlo Guccione, del Pd, che definisce «non consono l’atteggiamento della Giunta e del presidente Spirlì», con il presidente del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo che auspica «un cambiamento in futuro» ma, quasi in difesa di Spirlì, ricorda che questa seduta doveva essere necessariamente convocata oggi «perché c’era da approvare il rendiconto dell’Assemblea entro il 30 giugno». Da segnalare comunque due risposte ad altrettante interrogazioni da parte dell’assessore regionale al Lavoro Fausto Orsomarso: in una Orsomarso annuncia che nel prossimo bilancio saranno inserite le somme necessarie per potenziare i Centri per l’impiego, nella seconda Orsomarso fa il punto sulla vertenza dei tirocinanti, riferendo di un tavolo allestito a Roma con il ministro Brunetta anche grazie al pressing del candidato governatore del centrodestra Roberto Occhiuto e spiegando che nella prossima settimana potrebbe arrivare la proroga fermo restando che l’obiettivo resta la contrattualizzazione. Infine, in sul un lungo rosario di mozioni, anche qui in buona parte dal sapore elettorale: ce n’è però qualcuna che fa eccezione, come quella, presentata dal Pd Nicola Irto, per salvare il Centro regionale di neurogenetica di Lamezia Terme. (c. a.)

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