CATANZARO «Io sarò presto nella splendida terra di Calabria che ritroverà il suo Consiglio regionale il prossimo 10 ottobre, perché la Calabria e l’Italia nel mondo deve far rima con bellezza, ricchezza, gioventù, innovazione e turismo». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo in collegamento telefonico alla presentazione del Dipartimento nazionale antimafia del partito a Catanzaro.
«Per noi mafia, camorra e ‘ndrangheta sono merda, sono un cancro da estirpare, e certi voti, certi interessi e certe attenzioni li teniamo lontani anni luce», ha esordito Salvini per il quale «su questo ovviamente dobbiamo andare fino in fondo. Ormai la ‘ndrangheta è un fenomeno valdostano, un fenomeno lombardo, non è più solo calabrese ma è un fenomeno europeo e mondiale. La lotta alla droga, l’attenzione a nell’assegnazione degli appalti, la selezione della classe dirigente, l’utilizzo di strategie per l’incremento di personale, uomini e mezzi per per le forze dell’ordine e dell’intelligence, il tema della confisca dei beni – ha osservato il leader della Lega – sono nostre priorità, sono state priorità del nostro governo e torneranno a essere una priorità. Quindi buon lavoro, occhi aperti, testa alta, schiena dritta e sempre dalla parte della legge e della legalità, lasciamo che gli inchini, gli inginocchiamenti siano scelte altrui. E quando c’è puzza di mafia, camorra e ‘ndrangheta da parte nostra – ha concluso Salvini – scattano i calci in culo».
Salvini, nel suo collegamento telefonico, ha poi ricordato che «da venerdì prossimo raccoglieremo in tutta Italia – e questa sarà una sfida importante, una rivoluzione pacifica, democratica, con il sorriso – milioni di firme per i sei referendum per la giustizia giusta e per la certezza della pena. Questi referendum sono fatti anche nell’interesse delle troppe vittime di una giustizia incerta, a volte politicizzata, ma per fortuna la stragrande maggioranza dei magistrati italiani che lavorando da Sud a Nord sono donne e uomini liberi, perbene, che fanno questo per servizio, per passione, per sacrificio, e parlano con le sentenze, non con le interviste. Ricordo Rosario Livatino, che ci ha rimesso la vita nella sua battaglia antimafia, una battaglia antimafia – ha sostenuto il leader della Lega – combattuta nelle aule dei tribunali, non nei salotti televisivi o nei festival cinematografici. Ecco, con estrema umiltà, sapendo ovviamente di non meritare questi accostamenti, ma ciascuno di noi ha il diritto e il dovere di raccogliere nel piccolo il testimone della lotta antimafia, che deve renderci orgogliosi di essere italiani nel mondo. Io sarò presto nella splendida terra di Calabria che ritroverà il suo Consiglio regionale il prossimo 10 ottobre, perché la Calabria e l’Italia nel mondo deve far rima con bellezza, ricchezza, gioventù, innovazione e turismo. A testa alta, cuore fermo, in bocca al lupo e sempre dalla parte della legge e della legalità». (a. c.)
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