Ultimo aggiornamento alle 18:32
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

il caso

Cesare Battisti lascia Rossano. Sarà trasferito a Ferrara

La decisione arriva dopo lo sciopero della fame avviato dal detenuto lo scorso 2 giugno. Lo ha reso noto il Sappe

Pubblicato il: 26/06/2021 – 18:24
Cesare Battisti lascia Rossano. Sarà trasferito a Ferrara

ROSSANO Cesare Battisti potrebbe presto lasciare l’area di massima sicurezza del carcere di Rossano, dove sta scontando la pena dell’ergastolo. La destinazione designata è il carcere di Ferrara, così come ha fatto sapere il Sappe. Dal 2 giugno, Battisti ha avviato lo sciopero della fame in segno di protesta contro il sistema carcerario ed il regime in cui è detenuto. «Cesare Battisti – afferma Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto Sappe – probabilmente anche grazie al sostegno politico ricevuto, è stato trasferito dal carcere di Rossano, istituto a lui non gradito, a quello di Ferrara». «Ricordiamo che tra gli omicidi commessi da Battisti vi e” anche quello del maresciallo Santoro, allora comandante del carcere di Udine. Speriamo che adesso sconti la pena prevista, cioè l’ergastolo, considerato che per tanti anni si è sottratto alla giustizia e che per i famigliari delle vittime ci sia il giusto risarcimento». Con una lettera scritte poche settimane fa il 67enne aveva denunciato scarsa attenzione e rivolto un duro attacco al Dap, il dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia. «L’As2 di Rossano è una tomba, lo sanno tutti – aveva tuonato Battisti -. È l’unico reparto sprovvisto persino di mattonelle e servizi igienici decenti, dove nessun operatore sociale mette piede. Il famigerato portone “Antro Isis” è tabù perfino per il cappellano, che finora ha regolarmente ignorato le mie richieste di colloquio».

La visita di Enza Bruno Bossio

Ieri mattina la deputata calabrese del Pd, Enza Bruno Bossio insieme all’avvocato Adriano D’Amico, si sono recati al carcere di Rossano per far visita al terrorista. «Abbiamo trovato un uomo molto provato dalla protesta dello sciopero della fame, che ha inteso mettere in atto contro il regime di isolamento a cui è costretto, nonostante le norme attualmente in vigore lo vietino espressamente, ha sostenuto Enza Bruno Bossio. «Attraverso la nostra visita in carcere, – scrive – abbiamo voluto attestare che in uno Stato di diritto non è consentito andare oltre una sentenza di condanna, ribadire la finalità rieducativa della pena sancita dall’articolo 27 della nostra Costituzione, il quale prevede espressamente che non siano consentiti trattamenti contrari al senso di umanità».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x