CROTONE Crisi idrica a Crotone. Il caldo opprimente di questi ultimi giorni non è l’unico problema con cui devono fare i conti i cittadini di Crotone perché, in molti quartieri, manca l’acqua. Caldo e scarsità di acqua stanno davvero mettendo in ginocchio la città. Sulla questione il Comune ha diffuso una nota che riprende le ragioni del Congesi, consorzio di 14 comuni della provincia di Crotone che si occupa della distribuzione dell’acqua ai cittadini. Facendo riferimento alla posizione del Congesi, il Comune attribuisce la responsabilità del disservizio alla politica della Sorical, la società che si occupa della distribuzione all’ingrosso dell’acqua.
Nella nota del Comune viene evidenziato che il Congesi ha dichiarato di avere più volte chiesto, nei giorni scorsi, l’aumento della quantità dell’acqua per via della situazione climatica, che ha provocato un aumento del consumo. Prima della crisi, la Sorical assegnava al Congesi 180 litri al secondo di acqua. Il caldo torrido ne richiederebbe altri 40 litri al secondo per soddisfare il fabbisogno. I 40 litri al secondo in più, chiesti dal Congesi, non sono stati subito concessi dalla Sorical. Il problema è rappresentato dal fatto che Congesi ha un debito di 20 milioni di euro con la società che gestisce il sistema in Calabria. L’insolvenza sarebbe legata al fatto che ci sono 33 milioni di euro dovuti da cittadini morosi che non sono stati incassati dal Congesi. Si aggiunga, poi, che la rete idrica è vetusta e il 50% dell’acqua consegnata da Sorical si perde sotto terra. A spiegare queste cose è il presidente del Congesi, Claudio Liotti. Secondo Liotti il problema è politico perché la Sorical in Calabria vanta un credito non riscosso di 300 milioni di euro, ma non crea problemi ad altri territori.
Liotti fa intendere che c’è un attacco finalizzato alla cancellazione del Congesi, che ha chiuso gli ultimo cinque bilanci in attivo. Sui costi praticati da Sorical c’è anche una vertenza legale in atto. I disagi dei cittadini sono concreti e non più rinviabili ecco perché questa stamattina c’è stata una interlocuzione telefonica tra il commissario della Sorical, Cataldo Calabretta, e il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. E’ stato il sindaco a telefonare al commissario. Nel corso della telefonata, Calabretta avrebbe escluso che «le alte temperature abbiano attinenza con la crisi idrica di Crotone».
Il problema sarebbe determinato «da una gestione approssimativa della risorsa idrica disponibile con sprechi ingiustificati». Secondo Calabretta «mancano i controlli e non può essere consentito di utilizzare l’acqua potabile per fare altro». Sempre a Voce, il commissario della Sorical avrebbe detto che «Crotone rappresenta un caso unico in Calabria – ci sono più gestori e Sorical deve accollarsi costi di sistema e ciò non è più sostenibile». L’interlocuzione telefonica si sarebbe chiusa con il proposito di fornire a Crotone i 40 litri al secondo necessari per porre fine all’emergenza, ma è stato chiesto anche di «porre fine a furbizie e raggiri per mettere a sistema il servizio idrico del Crotonese e renderlo efficiente e sostenibile”».
La toppa ai disagi dei cittadini probabilmente verrà messa in tempi rapidi, ma resta irrisolto il problema dei rapporti difficili tra Congesi e Sorical. Non è la prima volta che si combatte su fronti opposti. A proposito dell’idea lanciata da Liotti di un progetto finalizzato a rendere la vita difficile al Congesi, sentito telefonicamente Calabretta ha detto: «Non è assolutamente vero, l’unica cosa certa in questa vicenda è rappresentata dal fatto che il Congesi non paga quanto dovuto e questo crea difficoltà serie alla Sorical. Il mio compito è amministrare al meglio la società e questo intendo fare. In questo momento, però, ho compreso le difficoltà in cui versa la città ed ho voluto dimostrare la mia vicinanza ai cittadini».
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