CORIGLIANO ROSSANO Qualche recriminazione sulla mancata candidatura di Nicola Irto a capo della coalizione di centrosinistra, poi la convergenza unitaria su Maria Antonietta Ventura e le critiche – anche aspre – all’indirizzo dell’ex presidente della Regione, Mario Oliverio.
Il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, intervenuto nel corso del talk “Un eco dallo Jonio”, andato in onda su L’altro Corriere Tv, non ha utilizzato mezze misure nel bollare la sortita del compagno di mille battaglie politiche.
«Non credo sia corretta la via della candidatura di una rappresentante della società civile – ha detto Iacucci – e sin dall’inizio avevamo messo in campo una candidatura di tipo politico puntando su Nicola Irto. Il partito, a livello nazionale sta lavorando ad un’alleanza alternativa al centrodestra con l’obiettivo di presentarsi forti alle prossime elezioni politiche. In questo solco, nonostante il partito avesse deciso di puntare su Irto, il M5S ha espresso delle riserve. Siamo così arrivato al punto d’accordo su una imprenditrice importante della società civile che ha una attenzione particolare per il sociale. Su Maria Antonietta Ventura abbiamo trovato convergenza e siano convinti di poter raccogliere risultati importanti».
Pur continuando a credere ancora all’idea e alla scelta ricaduta su Irto, Franco Iacucci ha riferito come il Pd abbia trovato unità di intenti nella candidatura della Ventura, non nascondendo le difficoltà che attanagliano i dem calabresi.
«Il partito in Calabria, nelle province di Reggio, Cosenza e Crotone è commissariato: dobbiamo avere la capacità di mettere in campo una squadra che ci consenta di superare quei commissariamenti e di offrire una struttura solida al Pd calabrese. Un lavoro che avevamo imbastito ma a volte interrotto dalle scadenze elettorali che si susseguono e per questo si privilegiano certi processi rispetto ad altri. È necessaria la ricostruzione del Partito democratico, anche perché questa volta siamo uniti nella proposta».
Per Iacucci la candidature Ventura e Callipo sono molto diverse. «Quella attuale è una scelta molto diversa da quella effettuata in occasione delle elezioni regionali passate. Allora si veniva fuori da una lacerazione con Oliverio che, sbagliando, ha portato avanti la sua candidatura fino alla scadenza della presentazione delle liste. La scelta di Callipo – ha spiegato il presidente della Provincia di Cosenza – è nata da quel contesto che non ci ha consentito di ragionare col Movimento Cinque Stelle».
In chiusura di trasmissione Iacucci ha anche commentato la conferenza stampa tenuta nella scorsa settimana dall’ex governatore (ne abbiamo parlato qui)
«Chi non conosce Mario Oliverio come me – è uno passaggi conclusivi – immagina che si sia avvicinato alla politica da pochi mesi. Oliverio parla come se non c’entrasse niente con quello che è successo in Calabria fino ad oggi. Oliverio è stato un protagonista forte, a volte assoluto, del Pd e della Regione. A Oliverio dico che quando si esprimono delle analisi, si dovrebbe partire da quanto abbiamo fatto, dalle carenze, dai motivi che hanno ridotto il Pd in questa situazione e dal perché sia commissariato. Questo è avvenuto perché la Calabria non andava bene ed Oliverio è stato il protagonista di questi anni».
«Oliverio è stato determinante per la vita politica calabrese, del Pd e del centrosinistra e quando analizza il momento politico dovrebbe partire dal suo protagonismo e spiegare perché oggi ci sono tanti problemi. Dovrebbe avvicinarsi con uno spirito più umile, ho grande rispetto per lui ma non posso accettare che si analizzi senza partire da sé stessi. La colpa – ha concluso Iacucci – non può essere sempre degli altri». (l.latella@corrierecal.it)
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