CATANZARO «Qualche giorno fa in Cittadella regionale è avvenuto un episodio riportato da alcune testate giornalistiche. Un uomo si era presentato con un’arma (non offensiva a dire del diretto interessato) fino alla reception degli addetti alla vigilanza, creando grosso scompiglio, poi ricomposto a fatica. Per fortuna nessuno si è fatto male. Tuttavia, l’episodio non può essere archiviato come se nulla fosse accaduto». Lo afferma il sindacato Csa-Cisal per il quale l’episodio «dovrebbe far riflettere in generale sul livello di sicurezza in Regione Calabria. È inutile negarlo, anche se il fatto è stato “contenuto”, i dipendenti regionali sono comunque rimasti “impressionati” per quanto accaduto. Per questo l’obbligo è di non sottovalutare il fatto».
Più volte – si legge in una nota – «il sindacato Csa-Cisal è intervenuto sul tema della sicurezza in Regione e da ultimo sulle condizioni proibitive e di pericolo che si registrano nei pressi dei parcheggi della Cittadella. Questa volta il “potenziale pericolo” addirittura è “entrato” fin dentro il palazzo regionale. Apprezziamo che il servizio di vigilanza si sia attivato fin dal primo presidio (il “gabbiotto” prima del lungo viale che porta a piazza San Francesco di Paola) e, soprattutto, che il soggetto sia stato nei fatti bloccato dagli addetti della reception. Tuttavia, visto che la prudenza non è mai troppa forse sarebbe stato meglio che l’uomo con la custodia rigida contenente un’arma fosse fermato ancor prima di varcare le porte della Cittadella. Ad ogni modo, vorremmo capire come questa persona avesse con sé un’arma che lo stesso ha dichiarato essere priva di otturatore e che sarebbe servita per un presunto corso dimostrativo all’interno della Regione. In verità, a leggere la mail di autorizzazione all’ingresso inviata dal direttore generale del dipartimento “Agricoltura e Risorse Agroalimentari” si faceva semplice riferimento alla richiesta d’ingresso presso gli uffici della Cittadella regionale nella giornata di mercoledì 23 giugno. Non c’è alcun riferimento alla partecipazione ad un corso (né tantomeno nel verbale delle guardie giurate di turno in quel momento). E crediamo proprio – spiega il Csa-Cisal – che il dg, se fosse stato a conoscenza che il soggetto avesse portato con sé l’arma ne sarebbe stato informato e a quel punto avrebbe chiesto una specifica autorizzazione con tutte le accortezze del caso, rendendone edotti anche gli addetti del servizio vigilanza. Questo soggetto, che in un primo momento ha avuto anche qualche dissidio verbale con i vigilantes, è poi tornato sui suoi passi, tornando indietro a riporre in auto l’arma e presentarsi senza all’interno del dipartimento “Agricoltura e Risorse Agroalimentari” e non presso la Sala Verde dove era previsto il corso di cacciatore di ungulati. Meglio essere precisi, visto che questo accadimento ha comunque destato scalpore in Regione Calabria».
Il Csa-Cisal aggiunge: «Ribadiamo, l’episodio sarà pure finito senza conseguenze però ci lascia molti interrogativi. Possibile che un soggetto esterno all’Ente possa permettersi di arrivare “comodamente” fino alla reception della Cittadella al cospetto della vigilanza (che peraltro non dispone di vetri anti-proiettili) con una custodia rigida contente visibilmente un’arma? E se qualcun altro, davvero malintenzionato a differenza del signore dell’altro giorno, occultasse abilmente un’arma più piccola (magari una pistola o un coltello) in una borsa o in uno zaino o anche fra gli indumenti si sarebbe davvero in grado di “intercettare” l’eventuale pericolo? I dipendenti e tutti gli altri soggetti che si recano in Regione possono sentirsi al sicuro dopo episodi del genere? L’organizzazione della sicurezza nella Cittadella regionale è davvero pronta ad affrontare queste insidie? A giudicare da quanto accaduto nei giorni scorsi, nutriamo – afferma il sindacato Csa-Cisal – più di un dubbio».
Secondo il sindacato «piuttosto che effettuare spese discutibili, o quantomeno secondarie come il caso di arredi per dipartimenti che ne sono ampiamente provvisti, perché non installare dei metal detector fissi ai due ingressi principali del palazzo della Cittadella? In modo che nessuno possa sfuggire al controllo. Solo così è possibile prevenire che qualche malcapitato possa creare pericoli ad un luogo pubblico che ricordiamo ospita quasi mille dipendenti, senza contare i visitatori esterni. L’Amministrazione dovrebbe pensare alla Cittadella come un “piccolo comune” dove possono capitare eventi drammatici senza la necessaria prevenzione. Qualche scrivania piuttosto che qualche poltrona o qualche divano in più vale la serenità e incolumità dei dipendenti regionali? Crediamo francamente di no. Per questo chiediamo all’Amministrazione di munirsi di tutti gli strumenti necessari affinché episodi come quello accaduto nei giorni scorsi sianodel tutto sventati evitando ingressi potenzialmente pericolosi all’interno delle mura della Cittadella. Per l’ennesima volta – conclude il sindacato Csa-Cisal – invitiamo l’Amministrazione ad alzare il livello di guardia e di garantire un livello di sicurezza accettabile per i propri dipendenti. Si agisca subito e senza indugi prima che capiti una tragedia. Prevenire è meglio di curare. Serve un intervento tempestivo affinché fra i lavoratori non si diffondano timori, dimostrando che si vuole davvero innalzare il livello di sicurezza in Regione».
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