ROMA Le prime preoccupazioni (e i necessari accorgimenti) arrivano dal Lazio, dove le forniture di Pfizer, ridotte di un terzo, hanno provocato lo slittamento della prima dose per 100mila persone, soprattutto tra i più giovani. Ma è probabile che il taglio sui sieri consegnati costringa tutti i governatori a qualche aggiustamento. Repubblica fa il punto della situazione: nei frigoriferi delle Regioni sono rimasti meno di due milioni di dosi di Pfizer, scorte già prenotate che servono soprattutto per i richiami di chi ha ricevuto la prima dose dello stesso farmaco o una somministrazione di AstraZeneca e ha optato ora per il cocktail vaccinale. Il prossimo carico è atteso per il 30 giugno ma i governatori sono preoccupati di dover rivedere i calendari vaccinali per quel calo di dosi (del 5% secondo il generale Figliuolo, molto più alto secondo i dati in possesso delle Regioni) previsto per luglio rispetto al mese precedente.
In Calabria le scorte di Pfizer – cioè le dosi consegnate ma non ancora utilizzate – sono circa 129mila. Nel mese di luglio, in Italia, arriveranno 14,5 milioni di nuove dosi (12,1 milioni di Pfizer e 2,4 di Moderna) e il governo spera in un anticipo di fiale dall’Europa per centrare l’obiettivo del piano vaccinale, che è quello di raggiungere l’immunità di gregge entro fine settembre.
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