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L’analisi

«Le ragioni per votare una donna alla guida della Regione»

Gentile signora Maria Antonietta Ventura, da uomo comune non iscritto ad alcun movimento politico intendo farle giungere il mio apprezzamento per la decisione da lei presa di non arrendersi e di c…

Pubblicato il: 28/06/2021 – 10:47
di Franco Scrima*
«Le ragioni per votare una donna alla guida della Regione»

Gentile signora Maria Antonietta Ventura, da uomo comune non iscritto ad alcun movimento politico intendo farle giungere il mio apprezzamento per la decisione da lei presa di non arrendersi e di continuare a proseguire sulla strada che, mi auguro, la condurrà alla presidenza della Regione.
Viviamo in un’area del Paese che non meritiamo, della quale ci serviamo quando si tratta di emergere anche senza avere le qualità personali e le condizioni per calcolare fin dove ciascuno può spingersi e dove, invece, sarebbe opportuno fermarsi. Talora è sufficiente una tessera di partito per avere l’ardire di avventurarsi in percorsi impropri, spesso considerati tentativi per arrampicate sociali.
Mi consenta di ribadire che apprezzo la sua candidatura. E ciò mi induce a gioire anche per la sua decisione di continuare ad andare avanti nonostante le voci che giungono da altri movimenti che la dovrebbero sostenere. Mi entusiasma soprattutto la condizione non secondaria che lei è una donna! Circostanza non rara ma insolita nell’ambiente politico calabrese.
Ho sempre sperato che si arrivasse a tale traguardo non tanto e non solo per “cambiare minestra”, quanto per vedere finalmente attuata la piena democrazia in una regione considerata tra le meno combattive d’Italia.
Adesso si tratta solo di sostenerla e di votarla. Sarei felice se i nostri conterranei lo facessero a prescindere dall’orientamento politico di ciascuno. Forsanche perché Lei è una donna! E una donna al potere della Calabria personalmente la reputo una conquista sociale. Un risultato importante, se vuole anche nel senso della continuità: dopo Jole Santelli, Maria Antonietta Ventura!
Sarebbe significativo per la Calabria, considerata cenerentola tra le regioni, poter indicare al Paese e all’Europa traguardi importanti in direzione della tanto auspicata unità di genere. Un indice che prenderebbe in considerazione settori assai importanti per la vita civile come il lavoro, il denaro, la conoscenza, il tempo, il potere e la salute che attualmente indicano appunto un’assoluta disparità tra regioni e anche di genere. Anche in queste direzioni l’Italia continua a marciare in uno stato di inferiorità rispetto ad altri Paesi dell’Unione.
Dimostrare che finalmente qualcosa si muove e che le tendenze cambiano anche in quelle regioni nelle quali meno te lo aspetti, sarebbe quanto di meglio per far guadagnare alla Calabria l’attenzione del Paese e dell’Europa, posto che le disuguaglianze di genere sono preoccupanti più nel settore del potere politico ed economico che in altri.
I dati relativi alla presenza femminile negli organi costituzionalmente eletti in Italia hanno sempre mostrato una presenza assai contenuta nei numeri. È il caso di invertire la marcia e votare il suo nominativo. Dimostreremmo al Paese le dimensioni intellettuali e sociali presenti in Calabria.  
*giornalista

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