CATANZARO Orlando Merenda si è gettato sotto un treno tra le stazioni di Lingotto e Moncalieri, vicino Torino. Il gesto estremo sarebbe stato compiuto perché vittima di costanti e feroci insulti per il fatto che fosse gay. Il 18enne, originario di Catanzaro, ha deciso di farla finita ed ora sulla sua morte indaga la procura di Torino che ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di istigazione al suicidio. «Mi aveva confessato di aver paura di alcune persone. Non mi ha spiegato chi fossero, non ha fatto nomi. Era preoccupato. Diceva che mettevano in dubbio la sua omosessualità», racconta al quotidiano La Stampa il fratello Mario. «Lo prendevano in giro perché era omosessuale», confessano alcuni compagni di scuola. «Sarai il mio angelo – scrive la madre sui social – sono convinta che tu sia per sempre mio. Motivo per resistere e che sia verità e giustizia. Sei morto da martire. Ma nessuno meritava la tua vita». I genitori di Orlando chiedono giustizia, le indagini proseguono con gli agenti della polizia ferroviaria che hanno ascoltato amici e conoscenti del giovane, i suoi insegnanti ed i compagni di classe.
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