CATANZARO «Gli amministratori sono coloro che hanno maggiore contatto con il territorio, devono recepirne le istanze ed essere pronti anche a denunciare laddove quelle istanze abbiano il carattere dell’illegalità». Così il prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, parlando con i giornalisti, con riferimento all’odierna riunione in Prefettura sul tema delle intimidazioni degli amministratori locali. «L’impatto – ha sostenuto Cucinotta – è pesante, anche se la Calabria ha il quinto posto a livello nazionale. Ma questo non ci fa stare tranquilli, se lo associamo con il numero dei Comuni sciolti per mafia, che è anche questo è un numero consistente: 15. Quello che dobbiamo dire è che allora spesso non c’è la denuncia, quindi i numeri sono bassi perché c’è scarsa collaborazione e scarsa denuncia. Anche nell’intenzione del ministero dell’Interno e dell’Osservatorio sul fenomeno, allora lo scopo di questa giornata è pervenire a una sensibilizzazione degli amministratori locali, che possono sentirsi soli e non devono sentirsi soli ma devono sapere che c’è un apparato istituzionale complesso. Oggi – ha ricordato il prefetto di Catanzaro – ci sono le forze dell’ordine, la Procura, l’Università, che può dare anche un contributo scientifico per dire che deve cambiare anche la mentalità in questo territorio, ci dev’essere più collaborazione e più denuncia. È quello che noi vogliamo ottenere da questi incontri: ne farò anche con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per coinvolgere anche le giovani generazioni secondo il programma dell’Osservatorio. È importante che il territorio reagisca, che nel territorio maturi una mentalità di legalità, che non può essere delegata alla magistratura, e qui il procuratore Gratteri fa un lavoro straordinario e unico, o alle forze dell’ordine». Secondo Cucinotta «gli amministratori sono parte del territorio, sono coloro che hanno maggiore contatto con il territorio, devono recepirne le istanze ed essere pronti anche a denunciare laddove quelle istanze abbiano il carattere dell’illegalità, dell’infiltrazione del Comune ai fini dell’acquisizione degli appalti e dell’affermazione nella governance del territorio. Il senso della giornata – ha proseguito il prefetto di Catanzaro – è che dobbiamo essere tutti uniti per evitare che questo accada e poi non si giunga agli scioglimenti dei Comuni per infiltrazioni mafiose. Gli scioglimenti vengono spesso visti come un atto di violenza delle comunità locali che però devono assumersi anche loro il peso delle loro responsabilità. Ci vuole dunque una forte consapevolezza e la presa di coscienza della necessità della denuncia, come affermato dal ministro dell’Interno lo scorso anno in occasione della riunione dell’Osservatorio nazionale. La Calabria – ha concluso Cucinotta – è un territorio fragile, che ha bisogno».
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