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Sbarra: «È il momento di fermare l’esodo dei giovani dal Sud» – VIDEO

Il segretario nazionale della Cisl: «Sul blocco licenziamenti abbiamo chiuso un accordo importante. Ecco cosa chiediamo adesso al governo»

Pubblicato il: 01/07/2021 – 13:08
Sbarra: «È il momento di fermare l’esodo dei giovani dal Sud» – VIDEO

LAMEZIA TERME «Abbiamo fatto un accordo importante, frutto della nostra mobilitazione di queste settimane e di questi ultimi giorni. Il Governo si è impegnato a modificare il decreto sostegni bis. C’è un’uscita selettiva dal blocco dei licenziamenti, viene rifinanziata la cassa integrazione per 13 settimane per tutte le aziende che hanno aperto crisi al Ministero, nelle Prefetture, nelle Regioni». Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl a margine di un incontro a Lamezia Terme.
«Abbiamo conquistato un avviso comune – ha aggiunto Sbarra – con le associazioni datoriali, patrocinato dal Governo, in cui c’è l’impegno a non adottare misure di licenziamento o annunciare esuberi e a concordare con il sindacato l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione per evitare perdite di occupazione».

«Recovery, l’obiettivo è fermare l’emorragia di giovani dal Sud»

«Bisogna fermare – ha detto ancora Sbarra – l’esodo di centinaia di migliaia di giovani, studenti, lavoratori, professionisti, che ogni anno lasciano il Sud per cercare fortuna altrove. Questo deve essere uno degli obiettivi dell’attuazione del Pnrr e per questo occorre ora realizzare un patto forte con il Governo, le istituzioni regionali e le imprese per condividere i progetti di sviluppo, monitorare i tempi e le ricadute occupazionali, colpire duramente le possibili infiltrazioni della criminalita».
«La fuga dei giovani è una ferita – ha aggiunto – che impoverisce due volte il Mezzogiorno, privandolo delle migliori promesse, ma anche delle risorse economiche che per anni vengono trasferite dalle famiglie. Una perdita stimata in circa 10 miliardi di euro l’anno. I temi della crescita, del lavoro, dell’istruzione, della legalità si intrecciano in modo indistricabile soprattutto nel Sud dove l’assenza di sviluppo e di occupazione rafforza in modo devastante la capacità della criminalità di condizionare ogni articolazione della vita sociale. Senza legalità, non ci può essere vero sviluppo. Per un’impresa, operare in un ambiente inquinato da mafia, camorra o ‘ndrangheta significa avere costi in più, che la rendono meno efficiente e competitiva».
«La risposta decisiva – ha detto ancora il segretario generale della Cisl – è il lavoro. Per spezzare la catena circolare che lega criminalità e sottosviluppo non c’è che una via: lavorare insieme, fare sistema per affrancare le persone dalla paura e dal bisogno. Combattere le disparità sociali e territoriali. Realizzare infrastrutture materiali, digitali e sociali. Controllare il buon utilizzo di ogni euro erogato, seguendone passaggi e traiettorie».

«Cosa chiediamo al governo»

«Investire su sanità, scuola e pubblico impiego. Questo è il patto che ora chiediamo al Governo Draghi: creare buona occupazione, soprattutto giovanile e femminile. Che vuol dire nuove politiche industriali», ha detto ancora Luigi Sbarra. «Fiscalità di vantaggio. Contrasto del precariato e di ogni forma di sfruttamento. E poi protezioni sociali universali, con ammortizzatori sociali rivolti a tutti e collegati a politiche attive e generative che forniscano formazione, riqualificazione».

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