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Transizione energetica, parte in Calabria la sfida di sette Comuni

Tiriolo, Panettieri, Carlopoli, Riace, Galatro, San Marco Argentano e San Fili siglano un accordo con il Dimeg dell’Unical

Pubblicato il: 01/07/2021 – 18:15
Transizione energetica, parte in Calabria la sfida di sette Comuni

COSENZA La transizione energetica in Calabria procede a grandi falcate, anche grazie alle sinergie importanti tra le istituzioni operanti sul territorio. Sono in rampa di lancio per promuovere la nascita delle prime Comunità di Energia Rinnovabile in Calabria e in Italia, ben sette comuni calabresi: Tiriolo (CZ), Panettieri (CS), Carlopoli (CZ), Riace (RC), Galatro (RC), San Marco Argentano (CS) e San Fili (CS), attraverso un apposito protocollo d’intesa con il Dipartimento di Ingegneria, Meccanica Energetica e Gestionale (DIMEG) dell’Università della Calabria diretto dal professore Leonardo Pagnotta,  supporteranno i propri cittadini in questa avventura.
Comuni, Regione e Università si stanno muovendo sinergicamente con strumenti innovativi che mettono i cittadini al primo posto, in questa importante battaglia per contrastare i cambiamenti climatici attraverso la decarbonizzazione della produzione dell’energia. Il problema è globale, ma ognuno deve operare localmente e in maniera incisiva ed efficace per limitare i nefasti effetti antropici sull’ambiente e sul Clima.
Il principio di “Pensare Globale e Agire Locale” è quindi il motore che anima l’adozionedi soluzioni innovative che partono dal basso con il pieno coinvolgimento dei cittadini come appunto le Comunità di Energia Rinnovabile (CER).
Le CER, traggono origine da una iniziativa della Comunità Europea che, nel 2015, ha promosso un “new deal” per i consumatori di energia in seguito al quale sono seguite due importantissime direttive europee la RED II (Renewable Energy Directive, 2018/2001) e IEM (Internal Energy Market Directive, 2019/944).
Nelle more del pieno recepimento della RED II, l’Italia ha diligentemente emanato importanti disposizioni legislative durante la conversione in legge del decreto-legge n. 162/2019 (milleproroghe) con l’introduzione dell’articolo 42-bis che ha consentito di “attivare l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili ovvero realizzare comunità  energetiche   rinnovabili”. 
La Regione Calabria poi,  tra le prime regioni in Italia, ha sostenuto tale iniziativa promulgando a sua volta la legge Regionale n. 25 del 19 novembre 2020, per la “Promozione dell’istituzione delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili”.
In questo quadro ben sette comuni calabresi Tiriolo (CZ), Panettieri (CS), Carlopoli (CZ), Riace (RC), Galatro (RC), San Marco Argentano (CS) e San Fili (CS), attraverso un apposito protocollo d’intesa con il Dipartimento di Ingegneria, Meccanica Energetica e Gestionale (DIMEG) dell’Università della Calabria diretto dal Prof. Leonardo Pagnotta, supporteranno i propri cittadini in questa avventura.
A breve, quindi, partiranno le prime iniziative concrete con i cittadini e la costituzione formale delle prime Comunità di Energia Rinnovabile.  
«Un successo insperato – commenta il Daniele Menniti, docente ordinario di Sistemi Elettrici per l’Energia presso l’Unical e responsabile dell’attuazione degli accordi tra il DIMEG e i Comuni – che dimostra quanta sensibilità e attenzione vi è da parte dei cittadini e delle istituzioni verso i temi della transizione ecologica/energetica e quanto grande sia la consapevolezza dei pericoli connessi con i Cambiamenti climatici per il nostro Pianeta. Non sono più problemi locali ma ogni azione ha effetti globali e “Pensare Globale e Agire Locale” è ormai un “must” al quale tutti dovremo conformarci se vorremo garantire per il futuro condizioni di vita accettabili per i nostri nipoti. Agire ora prima che sia troppo tardi – prosegue Menniti – è fondamentale prima che si varchi inesorabilmente il punto di non ritorno. Le istituzioni e, in primis, quelle più vicine ai cittadini come i Comuni, potranno giocare un ruolo strategico per contribuire ad evitare una catastrofe planetaria». In Calabria la sfida è appena iniziata e le premesse per dare un contributo vero alla transizione sembra a portata di mano.

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