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La provincia di Cosenza piegata dall’emergenza rifiuti e dalla crisi idrica

Strade invase dai rifiuti e serbatoi continuamente a secco. Le soluzioni latitano e i cittadini sono stanchi dei disservizi

Pubblicato il: 02/07/2021 – 10:41
di Fabio Benincasa
La provincia di Cosenza piegata dall’emergenza rifiuti e dalla crisi idrica

COSENZA Strade invase dai rifiuti, il cattivo odore dell’immondizia che occupa parte delle principali strade dei comuni del cosentino e serbatoi continuamente a secco. Sono giorni difficili nell’hinterland bruzio: l’indifferenziata non viene raccolta e conferita in discarica, gli impianti sono saturi e sul tavolo, al momento, non vi è nessuna soluzione. Come se non bastasse, a questo si aggiungono i soliti problemi legati alla distribuzione della risorsa idrica a causa dei continui guasti sulla condotta.

Dove conferire i rifiuti?

Il sindaco di Rende, Marcello Manna, su mandato dei sindaci dell’assemblea Ato Cosenza ha incontrato il prefetto Cinzia Guercio per discutere dell’emergenza rifiuti e del sistema idrico. Ho, come sempre, trovato una interlocuzione sinergica con chi conosce il nostro territorio ed i problemi che lo affliggono. Abbiamo avuto garanzie d’intervento immediato alle quali, ne siamo certi, il Prefetto farà seguire azioni concrete, sostiene Manna. «La chiusura degli impianti a servizio dell’Ambito Territoriale Ottimale della provincia di Cosenza – aggiunge – desta non poche preoccupazioni. Per questo il ricorso a soluzioni straordinarie, al fine di scongiurare il blocco completo del sistema di gestione dei rifiuti urbani e le conseguenti ripercussioni sul decoro urbano e, soprattutto, sulla salute pubblica, appare l’unica strada percorribile al momento». L’emergenza attuale, dunque, impone soluzioni eccezionali come – ad esempio – il ricorso al conferimento dei rifiuti in una discarica lontana dalla Calabria. Al momento, tutti gli impianti sono saturi e la Regione potrebbe – a breve – emanare un provvedimento d’urgenza che in via straordinaria possa aumentare la capacità della discarica di San Giovanni in Fiore. Questa una delle possibilità sul tavolo, ma anche in questo caso i tempi sarebbero lunghi. «Ci vorrà ancora qualche giorno perché dopo l’autorizzazione dovranno essere svolti alcuni lavori di adeguamento, prima di poter conferire», dice il sindaco di Montalto Uffugo Pietro Caracciolo. Questa appare come la solita soluzione tampone, utile a mitigare l’emergenza solo per qualche settimana. Il primo cittadino montaltese, ha sostenuto di aver incontrato i vertici della proprietà di Calabra Maceri – che si occupa della raccolta dei rifiuti proprio nel comune amministrato da Caracciolo. «Mi è stato riferito – aggiunge – che forse in Puglia potrebbe esserci una discarica disposta ad accettare un po’ di indifferenziata dalla Calabria. Se si concretizza, agli inizi della prossima settimana si dovrebbe procedere alla raccolta. Sono fiducioso perché la ditta è seria». Per uscire da questa situazione ed evitare nuove emergenze è necessario, aggiunge Caracciolo: «individuare il sito dove realizzare l’impianto di trattamento e la discarica di servizio. Pare che il commissario nominato appositamente avrebbe individuato i siti dove costruirle ma ancora in regione gli assessori non riescono a decidere». «Non è giusto – continua – che, sino a che non verrà realizzata la discarica, i cittadini debbano pagare per lo smaltimento dell’indifferenziata circa 300 euro a tonnellata perché magari bisogna portarla all’estero, invece di circa 100 euro a tonnellata se si avesse a disposizione discariche in provincia di Cosenza».

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