CATANZARO «Le inerzie e l’attitudine a rinviare ogni soluzione ai problemi da parte di molti burocrati ormai non conoscono limiti né pudore alcuno. Di fronte a intere comunità che fanno capo a postazioni 118 senza medici – che si sono dimessi in seguito al blocco delle indennità da parte delle Asp di Catanzaro e Crotone dovuto a un’errata interpretazione dell’articolo 29 dell’Accordo Integrativo Regionale – i decisori pubblici glissano su responsabilità e adempienze e si trincerano in un silenzio che sa di indifferenza e, si stenta a crederlo – ma forse non troppo visti i recenti scivoloni dei dirigenti della sanità calabrese –, di ignoranza circa le proprie competenze». A dirlo è il consigliere regionale Francesco Pitaro che, dopo aver inoltrato il 26 maggio un’istanza rimasta inevasa al presidente della Giunta regionale, al commissario ad acta e al direttore generale del Dipartimento salute, presenta un’interrogazione a Spirlì. Tutto ciò, per sollecitare ancora una volta la modifica dell’articolo 29 dell’Air che ad oggi riduce notevolmente la retribuzione dei medici dell’Est, portando alle dimissioni degli stessi e rendendo inefficienti le prestazioni sanitarie emergenziali. Il consigliere regionale, che nei giorni scorsi ha incontrato una delegazione di medici 118 dell’Asp di Catanzaro composta dal coordinatore 118 dell’Asp di Catanzaro dottor Francesco Conca e dai dottori Michele Roperto, Francesco Lupia e Francesca Cortese, aggiunge: «Cos’altro è, infatti, se non sciatteria politico-amministrativa la deliberata volontà di non rispondere alla mia richiesta, fatta pervenire oltre un mese fa, di far fronte all’assenza dei medici sulle ambulanze e di convocare un tavolo al quale invitare tutte le parti essenziali per raggiungere in tempi rapidi un esito finale positivo? I dirigenti regionali perseverano in una condotta gravemente omissiva – del tutto inconciliabile con le mansioni lautamente retribuite e in aperta violazione dei propri doveri e che pertanto deve essere sanzionata – che lede il diritto alla salute dei calabresi, esponendoli a rischi altissimi, e il diritto dei medici dell’emergenza sanitaria territoriale ad avere “una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del proprio lavoro” (art. 36 della Costituzione), anche per effetto della tipologia altamente usurante del servizio e per il rischio che esso comporta. Pertanto – si legge nell’interrogazione – si chiede di sapere se il presidente Spirlì abbia contezza della gravissima problematica esposta, quali iniziative intenda adottare per ottenere la convocazione del tavolo e l’avvio del procedimento diretto alla modifica dell’art. 29 dell’AIR, al fine di ripristinare l’efficacia del servizio primario ed essenziale di emergenza sanitaria territoriale di Catanzaro e Crotone e di ripristinare il diritto all’indennità dovuta ai medici del 118, e quali atti intenda porre in essere al fine di sanzionare la condotta omissiva dei dirigenti regionali che, in violazione dei loro doveri, con riferimento alla richiesta del 26 maggio, hanno tenuto un atteggiamento manifestamente inerte».
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