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Terremoto a Vibo, l’inchiesta sui rifiuti scuote la politica e l’amministrazione

Sei nuovi avvisi di garanzia per la gestione del settore negli ultimi anni: tra gli indagati l’ex sindaco D’Agostino e l’attuale assessore Scalamogna

Pubblicato il: 03/07/2021 – 7:52
Terremoto a Vibo, l’inchiesta sui rifiuti scuote la politica e l’amministrazione

VIBO VALENTIA Terremoto sulla politica e sull’amministrazione di Vibo Valentia: un ex sindaco ed ex dirigenti comunali, uno dei quali oggi assessore, nel mirino della Procura per la gestioen dei rifiuti dal 2013 a oggi. Dopo i primi quattro avvisi di garanzia alla Ecocar, l’inchiesta ora coinvolge l’Eurocoop, la ditta che ha gestito la raccolta dei rifiuti tra il 2008 e il 2014, ma anche amministratori e dirigenti pro-tempore. Sul registro degli indagati sono state iscritte sei persone: Silvio Pellegrino, rappresentante della ditta, l’ex sindaco Nicola D’Agostino, la dirigente Adriana Teti, alla quale solo due giorni prima il sindaco aveva tolto il settore Ambiente, due ex dirigenti, Demetrio Beatino, non più in servizio a Vibo, Pasquale Scalamogna, attuale assessore comunale all’Urbanistica, e Claudio Decembrini, responsabile, all’epoca dei fati contestati, dell’Ufficio tecnico dell’ente. L’accusa per la parte politica è di omesso controllo. Il blitz della Guardia di Finanza al Comune risale al 2014, quando vennero prelevati tutti i fascicoli relativi alla gestione del servizio. L’inchiesta della procura di Vibo Valentia inoltre ipotizza a carico degli indagati, a vario titolo, il concorso di frode nelle pubbliche forniture. Al centro dell’indagine la figura di Pellegrino, che secondo l’ipotesi accusatoria “nell’esecuzione del contratto d’appalto, aggiudicato dal Cns per conto dell’Eurocoop, distaccandosi dai disciplinati d’appalto con conseguente aggravio di spese e oneri a carico del Comune, poneva in essere comportamenti fraudolenti”. Altra accusa a vario titolo agli indagati è il fatto che la raccolta differenziata, pur inserita nel capitolato, “mai ha raggiunto le percentuali previste” e che sarebbero stati prodotti “alla base delle liquidazioni da parte dell’ente, documenti fiscali per voci di spesa inerenti i centri di raccolta che, pur non essendo mai stati predisposti, sono stati comunque oggetto di erogazioni di ingenti somme di denaro pubblico”. L’accusa della Procura di Vibo Valentia a carico della parte dirigenziale è quella di aver “omesso a di effettuare i dovuti controlli e le contestazioni relative alle mancate forniture dei servizi previsti dal contratto e non provvedevano, pur a conoscenza della mancata realizzazione del servizio, a segnalare, bloccare, regolarizzare la fornitura, ovvero, a revocare l’affidamento all’Eurocoop”.

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