CATANZARO «Una regione aperta solo grazie al lavoro nero di 6522 lavoratori pubblici. Falsi tirocini formativi, senza contributi né malattia, per €500 al mese. Sono quei lavoratori pubblici in nero che in Calabria mandano avanti Enti Locali, Comuni, Prefetture, Palazzi di Giustizia, Scuole, Musei, Parchi Archeologici, Biblioteche, Sovrintendenze, e Archivi di tutta la regione, garantendo l’apertura di uffici che altrimenti sarebbero destinati alla chiusura» si legge nella nota del coordinamento regionale di Usb Tirocinanti.
«Sono poco meno di 7mila persone, alcuni perfino da un decennio, in attesa che finisca lo sfruttamento istituzionalizzato da parte di tutto il settore pubblico calabrese. Nelle ultime settimane sono scesi in piazza con l’Unione Sindacale di Base a più riprese, un vero e proprio esercito di sfruttati capace di bloccare ogni foglia che si muovesse. La vertenza Tirocinanti abbracciata da Usb oramai si trova allineata su di un percorso che non bada a quisquilie, marcia a senso unico per la stabilizzazione. Ricordiamo che Usb in un anno, oltre alle due “presenza passiva” che ha evidenziato le carenze della funzione pubblica, oltre ad un progetto regionale che del tirocinante stesso prende quello che la legalità non permette sostituendolo ad un dipendente pubblico, ha mobilitato centinaia e centinaia di tirocinanti. Il 2 ottobre ha bloccato un cavalcavia e pochi giorni fa una rotatoria, impedendo l’accesso alla Stazione Ferroviaria, all’Aeroporto e all’autostrada a Lamezia. La prima portò all’incontro con l’allora ministro Provenzano, la seconda invece, solo promesse del vice Prefetto di Catanzaro. Appena dopo un mese, altro blocco alla Cittadella regionale di Catanzaro, quando il Ministro Boccia ritenne perdita di tempo incontrare i tirocinanti calabresi e si rifiutò. Ci furono presidi davanti alle prefetture di ogni provincia. Seguirono mobilitazioni territoriali come quella di Reggio durante il consiglio regionale che ha portato all’incontro col Presidente del consiglio della Regione dopo essersi rifiutato di avallare le nostre richieste che erano quelle di incontrare tutti i capi gruppo regionali. Quella che porto al blocco della sibaritide e l’ultima sulla pre-sila. E lo stato di agitazione continua… Da mesi, per non dire anni, puntuali si succedono le rassicurazioni: la svolta è in arrivo, presto regolarizzazione per tutti, e simili affermazioni che poi si rivelano puntuali prese in giro. Perché alla fine nulla accade. Per denunciare questo stato di cose, intollerabile, USB organizza una conferenza stampa lunedì 5 luglio, alle ore 12, nella Sala Stampa di Montecitorio, in via della Missione 4 a Roma. Sarà anche l’occasione per presentare l’evento del 12 luglio a Cosenza dove saranno invitati i capi gruppi del parlamento, i parlamentari calabresi, i sindaci dei comuni calabresi, i presidenti delle provincie, dirigenti e responsabili di tutti gli enti della funzione pubblica, e le cariche istituzionali della Giustizia, del Miur e del MiC,, il tutto con delegati dei tirocinanti a seguito».
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