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Covid, crescita “anomala” in 12 province: c’è anche Crotone

La segnalazione del matematico Sebastiani del Cnr: aumenti oltre 50%. Territori “sorvegliati speciali” nei prossimi 15 giorni

Pubblicato il: 04/07/2021 – 7:45
Covid, crescita “anomala” in 12 province: c’è anche Crotone

ROMA «In questa settimana si nota qualche anomalia che va studiata più approfonditamente» relativamente all’incidenza dei casi Covid in relazione all’andamento in alcune province. Continua il fenomeno già osservato da tre settimane, «della presenza di alcune decine di province con incidenza settimanale maggiore di quella della settimana precedente, 32 in questo caso. Finora però il fenomeno è stato transitorio e l’aumento limitato, interpretabile come focolai rapidamente circoscritti, ma ora in 12 di queste province l’aumento è maggiore del 50%. Inoltre, anche se il livello medio è basso, l’incidenza nella provincia di Ascoli passa da 2 a 37 casi a settimana per 100mila abitanti e a Caltanissetta mostra trend di crescita nelle ultime due settimane». Così in una stima elaborata per l’Ansa il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). L’esperto parla di «qualche segno di cambiamento» anche se per la prevalenza della variante Delta attende altri risultati soprattutto dai tamponi molecolari.
Le province dove l’incidenza negli ultimi sette giorni è salita più del 50% rispetto al valore dei sette giorni precedenti, sono: L’Aquila da 16 a 26 casi a settimana per 100mila abitanti; Crotone da 5 a 11; Caserta da 4 a 9; Piacenza da 3 a 5; Pordenone da 1 a 6; Ascoli Piceno da 2 a 37; Lecce da 6 a 10; Sassari da 5 a 10; Caltanissetta da 38 a 62; Trapani da 13 a 22; Belluno da 2 a 7; Verona da 4 a 13.
Le prossime due settimane dovranno essere dunque “sorvegliate speciali” secondo Sebastiani «non tanto per i festeggiamenti per gli Europei ma soprattutto – evidenzia l’esperto – per i flussi che si stanno venendo a creare per le vacanze, soprattutto all’estero in paesi dove l’incidenza ora è molto più alta che in Italia, con tutte le condizioni di assembramento o mancanza di distanza, prolungate nel tempo e che si ripetono ogni giorno».

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