CATANZARO «Nemmeno il più spregiudicato giacobino sarebbe arrivato a chiedere agli avversari politici di rinnegare la propria famiglia. Il piccolo Robespierre ligure-calabrese che presiede in maniera abusiva la Commissione Parlamentare Antimafia lo fa con una disinvoltura che fa inorridire, chiedendo abiure pubbliche ai candidati alla presidenza della Regione – di centrodestra e di centrosinistra, Occhiuto e Ventura – che egli vorrebbe demolire per fare strada al “suo” candidato, il fallimentare sindaco di Napoli Luigi De Magistris in cerca di “sistemazione” in terra calabra». Domenico Tallini, consigliere regionale di Forza Italia, interviene dopo le dichiarazioni con le quali il presidente della Commissione parlamentare antimafia ha aperto alla candidatura di de Magistris.
«Le dichiarazioni di Morra – scrive Tallini – sono degne di un regime del terrore e sono totalmente da respingere in un Paese in cui fortunatamente esistono ancora (almeno sulla carta) le garanzie costituzionali. Solo in Italia può accadere che il presidente di un’Istituzione della Repubblica, per di più abusivo perché non più espressione del partito che lo ha indicato, possa piegare la stessa Istituzione ai suoi torbidi e machiavellici disegni».
«Lo ha fatto anche nei miei confronti – continua Tallini –, trasformando un banale procedimento per tre multe annullate (rispetto alle quali la Corte dei Conti, prima regionale, poi centrale, ha stabilito la mia assoluta estraneità) in giustificazione per definirmi “impresentabile” a pochi giorni dalle elezioni. Non è la prima volta che l’abusivo entra a gamba tesa perfino negli aspetti più intimi e personali dei suoi avversari, arrivando perfino a screditare la memoria di Jole Santelli. Il senatore Morra non ha i requisiti morali per dare lezioni a nessuno, anche per via dei tanti procedimenti giudiziari che lo riguardano. I componenti della commissione antimafia, di tutti gli schieramenti, abbiano la dignità di isolarlo e rimuoverlo da una carica che occupa abusivamente e indegnamente».
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