BOLOGNA Fissata per questo 6 luglio la prima udienza, nella Corte d’Appello di Bologna, del processo di secondo grado per gli omicidi di ‘ndrangheta del 1992, epoca ricordata anche per la sanguinosa guerra tra ‘ndrine per la contesa del territorio.
Davanti alla corte dei giudici presieduta dal giudice Orazio Pescatore saranno di nuovo passate al setaccio circostanze e responsabilità delle morti di Nicola Vasapollo a Pieve e di Giuseppe Ruggiero a Brescello. Il primo grado, davanti al tribunale di Reggio Emilia, si era concluso lo scorso ottobre con la condanna all’ergastolo, per il boss Nicolino Grande Aracri, quale mandante del delitto Ruggiero. Di converso, il boss di Cutro, difeso dagli avvocati Filippo Giunchedi e Gianluca Fabbri, era stato assolto per l’omicidio di Pieve. Tutti assolti gli altri tre imputati Ciampà, Greco e Lerose.
Contro le assoluzioni, l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero della Dda, Beatrice Ronchi – che aveva chiesto l’applicazione della pena dell’ergastolo a tutti gli imputati – ha presentato appello. Impugnazione presentata anche dalla difesa di Grande Ararcri nella parte che vede condannato lo storico boss di Cutro recentemente ritenuto «inattendibile» quale presunto pentito, dalla Dda di Catanzaro.
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